Germania, si risveglia dal coma dopo 28 anni, e chiama il figlio
La prima parola che ha pronunciato, quando si è risvegliata da un coma lungo quasi trent’anni, è stata il nome di suo figlio, Omar. Munira Abdulla lo teneva in braccio, quando, nel 1991, l’auto su cui viaggiava si è scontrata contro un bus. Omar Webair, che oggi ha 32 anni e se l’era cavata con qualche ferite lieve, descrive il risveglio della madre come un miracolo. «Era seduta con me sul sedile posteriore e, quando si è accorta di quello che stava succedendo, mi ha abbracciato per proteggermi. Non mi sono mai rassegnato a perderla: ho sempre avuto la sensazione che un giorno si sarebbe svegliata».
Quando è stata portata in ospedale, non era più cosciente. Per anni è stata spostata da un ospedale all’altro, prima a Londra, poi negli Emirati Arabi Uniti, il suo Paese d’origine. Nel 2017, il principe ereditario di Abu Dhabi, Sheikh Mohamed bin Zayed, ha dato alla famiglia una somma per trasferire la donna in un ospedale tedesco, la clinica Schoen di Bad Aibling, a circa 50 chilometri a sud-est di Monaco. Dove è rimasta fino a quando si è svegliata.
Nell’ultima settimana prima del risveglio, la donna ha cominciato a fare «strani gemiti», come ha riferito il figlio. Tre giorni dopo, ha chiamato il figlio. «Era lei, stava davvero dicendo il mio nome: ero pazzo di gioia. Per anni avevo sognato quel momento, e “Omar” è stata la prima parola che ha detto».
Adesso si sta sottoponendo alla fisioterapia, alle cure per l’epilessia e a interventi chirurgici per curare i muscoli delle braccia e delle gambe, indeboliti dagli anni di coma. La donna riesce a comunicare e a spiegare dove sente dolore. È tornata ad Abu Dhabi, all’ospedale di Nafraq.
«In tutti questi anni, i medici mi hanno detto che era un caso senza speranza e che non c’era alcuna ragione valida per continuare le cure», continua il figlio. «Ho voluto condividere la sua storia per incoraggiare la gente a non perdere la speranza».