Il «divorzio» è ufficiale: Meghan e Harry si dividono da William e Kate anche sui social
Che non potessero continuare a far parte dell’account onnicomprensivo «Kensington Palace» era prevedibile dopo all’annuncio ufficiale del trasferimento del loro ufficio a Buckingham Palace, ma Harry e Meghan stupiscono ancora una volta. Il secondogenito di Carlo e Diana e l’ex attrice americana sbarcano nel pomeriggio del 2 aprile 2019 su Instagram con un profilo tutto loro che si chiama semplicemente @sussexroyal. Una vera novità rispetto alla pagina ufficiale di Kate Middleton e William (@kensingtonpalace), a quella di Carlo e Camilla (@clarencehouse) e alla pagina di Sua Maestà (@theroyalfamily): tutte molto più impersonali.
Il primo post, oltre allo stemma di coppia, è una carrellata di foto dei due: il best of del primo anno da duchi del Sussex. Nove foto, scattate tra Nuova Zelanda e Londram, che li immortalano mano nella mano o mentre abbracciano i sudditi. «Benvenuto nel nostro Instagram ufficiale», si legge come didascalia, «Non vediamo l’ora di condividere il lavoro che ci guida, le cause che sosteniamo, gli annunci importanti e l’opportunità di far luce su questioni chiave. Vi ringraziamo per il vostro supporto e vi diamo il benvenuto». Firmato, un’altra novità, semplicemente «Harry & Meghan». Un profilo che già dal debutto sembra molto più informale di @kensingtonpalace, e molto più vicino alla pagina personale di Eugenie di York. E che dimostra, ancora una volta, come i «Fantastici Quattro» siano ormai cresciuti.
Harry e William, uniti nel nome di mamma Diana, si muovono ormai su strade diverse. Indipendentemente dal fatto che le mogli – Meghan e Kate – si stiano simpatiche o meno. I ben informati, a onor di cronaca, al momento dicono di no: le due donne sarebbero troppo diverse. Ma la differenza fondamentale tra i due fratelli è un’altra: uno sarà re, l’altro no. «In questo modo avranno lo spazio necessario per svilupparsi e crescere, senza finire uno nell’ombra dell’altro»,ha fatto sapere una fonte di Palazzo a Vanity Fair America, «Il lavoro di Harry e Meghan sarà molto diverso da quello di William e Kate, quindi è logico che abbiano due diversi team»
I duchi del Sussex, oltre a diventare genitori, stanno mettendo su un nuovo staff a Buckingham Palace, dopo essersi «distaccati» da quello di Kate e William a Kensington, loro ex dimora. «Lo vedono come un nuovo capitolo della loro vita», ha aggiunto l’insider. E il nuovo profilo Instagram lo dimostra. Il passaggio, che viene considerato come la più grande «rivoluzione» a corte degli ultimi anni, è stato – ovviamente «approvato – dalla regina, e dal principe Carlo. Buckingham Palace ha annunciato che il nuovo ufficio dei duchi del Sussex sarà composto da un gruppo di addetti stampa, segretari privati e assistenti personali. Tutti, però, riferiranno all’assistente capo di Sua Maestà.
In questo modo, Meghan e Harry possono assumere i nuovi dipendenti con maggiore libertà, rispetto a Kensington. Lì dovevano «dividerli» con il fratello e la cognata. Il principe e l’ex attrice americana, secondo il magazine, hanno personalmente «setacciato» i profili dei candidati al ruolo di nuovo segretario privato e di assistente personale. L’attuale segretaria privata, Samantha Cohen, lascerà i Sussex dopo la nascita del bambino, mentre l’assistente personale della duchessa, Amy Pickerill, intraprenderà un nuovo percorso entro la fine di aprile. La scorsa settimana, la coppia ha già nominato il nuovo responsabile delle comunicazioni, scegliendo Sara Latham, che ha svolto ruoli cruciali sia per Hillary Clinton che per Barack Obama. Dopo averla incontrata, Meghan e Harry hanno pensato subito che fosse perfetta per il lavoro: «Sarà divertente, ma sarà una struttura diversa da quella di Kensington. I due dovranno abituarsi».
Harry e Meghan progettano di essere «ambasciatori internazionali per la famiglia reale» e avranno ruoli importanti all’interno del Commonwealth. Il loro desiderio è essere il più informali possibile. L’obiettivo? Traghettare la monarchia britannica nel nuovo secolo, alleggerendo il protocollo secolare. L’ultima parola però spetta sempre a Sua Maestà.