Arrivano le mutande di jeans. Qualcuno ne sentiva il bisogno?
Ci sono cose che restano un mistero. Le mutande di jeans, approdate ultimamente tra le vetrine di celebri e-shop, sono l’ultimo, insondabile enigma. Anche se ormai, purtroppo, siamo abituati (quasi) a tutto, esteticamente parlando. Anche se una delle ambizioni della moda è (forse) far parlare di sé sempre e comunque, nel bene e nel male. Anche se i gusti sono gusti malgrado Giulio Cesare riferisse la locuzione a un piatto di asparagi conditi con il burro, che ben poco c’entra con vestiti e stile. Ma tant’è… Malgrado queste e altre certezze acquisite, non si capisce come mai alcuni capi riescano ad arrivare fino a noi, clienti ormai non troppo sprovvedute, dotate altresì di un cospicuo numero di specchi e, in genere, di un’autocritica feroce (o quanto meno di un’amica sincera).
Le mutande in denim ce l’hanno fatta: hanno raggiunto il mercato. Le ha fatte sfilare durante la settimana della moda parigina per questa Primavera/Estate, il brand francese Y/Project. Ma noi, che ormai di come funziona la moda qualcosa abbiamo capito, pensavamo/speravano fossero uno di quei pezzi destinati a sparire dopo aver fatto il loro dovere: rappresentare una certa visione del designer, lanciare un messaggio, alimentare la campagna mediatica che ruota attorno al brand.
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Stretti o a zampa? I jeans per chi non vuole deciderePensavamo/speravamo che i buyer, nel frattempo, avessero compiuto il loro dovere: impedirne con ogni mezzo la produzione e farle rimanere buone buone in archivio, come prototipi, semmai utilizzabili per lo show di qualche star. E invece no. Le mutande in denim di Y/Project sono oggi una realtà, vendute – per la gioia delle fans italiane – sulle boutique online di Luisaviaroma e Mytheresa. Al prezzo di 295 euro. Ducecentonovantacinque euro. Quanto un paio di pantaloni di buona fattura, per di più lunghi alla caviglia.
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Sette motivi per cui adoriamo il ritorno dei jeans a vita altaSgambatissime, a vita alta e dotate (in quello spazio che definire esiguo non rende l’idea) perfino di cinque tasche, sono un concentrato di superlativi che culminano nel prezzo abbastanza strabiliante e, anche, nella scomodità che possiamo solo immaginare all’ennesima potenza. Questi janties (come sono stati ribattezzati sul web, acronimo di jeans + panties, mutande) ultra ridotti, che avrebbero fatto impazzire di gioia le bagnine di Baywatch, forse danno il meglio di sé indossati sopra altri capi come fossero dei micro shorts. Di certo non come un costosissimo quando poco pratico capo di lingerie, come invece suggerito in passerella dal designer belga Glenn Martens, che di Y/Project è il direttore creativo e che di questa stravaganza è l’artefice.
Probabilmente vedremo presto le mutande di jeans addosso a Beyoncé, Rihanna o Lady Gaga. È possibile che in questo momento qualche socialite ne stia facendo incetta, acquistando tutte e tre le varianti colore disponibili (blu navy, nero e bianco bleached) per sfoggiarle all’imminente Coachella Music Festival e instagrammare lo stacco di coscia. Lo scenario più cupo ci insinua un dubbio atroce: e se dovesse toccare anche a noi farci un pensierino? Sappiate che per l’autunno che verrà, Y/Project ha già lanciato la versione a spina di pesce…