Calciatori ad alta velocità: quanti bolidi sfasciati
Quando finisce bene finisce sempre con un bolide in rottami e con il calciatore che esce dall’auto con le proprie gambe, sano e salvo. Migliaia di euro al vento, ma senza tragedie (che invece sono capitate anche in passato). L’ultimo calciatore ad iscriversi alla categoria del «botto» dopo una «notte brava» è stato Gregoire Defrel, il 27enne attaccante della Sampdoria.
Il francese è stato protagonista di un brutto schianto – per fortuna senza conseguenze – alla guida della sua Mercedes. E’ successo alle tre di notte, orario in cui il bravo calciatore dovrebbe essere a nanna, o comunque sotto le coperte a ripassare i movimenti del 4-3-3. Defrel e la fidanzata sono fuggiti ad un controllo della polizia perché – questo si è scoperto dopo – l’attaccante blucerchiato aveva un tasso alcolemico elevato.
Patente riritara, multa del club, scuse del giocatore. Non è il primo. E purtroppo non sarà l’ultimo. La cronaca è piena di bolidi sfasciati con alla guida un calciatore. Alla Juventus per anni hanno fatto i conti con le scorribande del cileno Vidal, ma anche l’argentino Tevez e l’uruguaiano Caceres ne hanno combinate di tutti i colori. Quest’ultimo fu messo fuori squadra quando con la sua Ferrari 458 distrusse una pensilina dell’autobus in centro a Torino. 230.000 euro andati in fumo.
A Roma Zebina e Candela, dopo una sconfitta di Champions League di qualche anno fa fecero a pezzo una «Rossa» di Maranello appena comprata e lo stesso ha fatto non molto tempo fa il brasiliano Bruno Peres, che con la sua Lamborghini centrò in pieno un pino. Lo stesso Cassano nella sua biografia ha raccontato di averla scampata bella dopo una «gimcane» per le strade di Roma. I calciatori pensano che a loro tutto sia concesso.
Come si spiega altrimenti quello che dece Niang ai tempi del Milan? Prese la Porsche Cayenne di un amico, cominciò a girare per Milano infrangendo senza pudore ogni virgola del codice stradale, venne fermato dalla polizia, cercò di scappare, fece il furbo spacciandosi per il compagno di squadra Traorè, finse di aver perso i documenti e alla fine dovette ammettere che la patente gli era stata precedentemente sospesa. Pesanti le imputazioni: fuga dopo l’impatto, lesioni colpose, eccesso di velocità, non rispetto del semaforo, sorpasso a destra e guida senza patente. Rischiava due anni di galera e lavori socialmente utili. Se la cavò con 18 mesi con la condizionale. Tra l’altro: era ubriaco a sua insaputa.
L’ex Juve Nicklas Bendter andò a sbattere con la sua Aston Martin contro un albero, uscì e si avviò a piedi verso il campo di allenamento. Mario Balotelli distrusse la sua auto andando a sbattere contro un Suv parcheggiato nel centro di Manchester, mentre anche Cristiano Ronaldo sfasciò – sempre a Manchester – la sua Ferrari 599 GTB Fiorano beccandosi i rimproveri dell’allora presidente del «Cavallino», Luca Cordero di Montezemolo. Eccesso di velocità, eccesso di stupidità.