Città sostenibile, idee per il futuro di Pavia: se ne parla martedì 16 alla Cgil
PAVIA
In che modo ambiente, turismo e cibo sostenibile sono legati tra loro e a un futuro possibile della città? Se ne parlerà martedì 16 alle 20.45 alla Cgil di Pavia in via Damiano Chiesa, 2 con Massimo Balzarini, segretario confederale Cgil Pavia per cui è responsabile delle politiche su ambiente, sostenibilità e Green Economy, e Monica Lazzarini, responsabile della rete Paz, progetto della Fondazione Romagnosi che si occupa di cibo e ambiente, consulente ambientale e presidente dell’associazione Amici dei boschi. Introdurrà Andrea Zatti, docente di Finanza Pubblica Europea e di Politiche Pubbliche e ambiente al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’università di Pavia e componente del comitato scientifico della Fondazione, oltre che rettore del collegio universitario Cairoli, modera Anna Ghezzi, giornalista della Provincia pavese. È il secondo incontro del ciclo “Pavia 2030. Idee e progetti per la città che verrà”, proposto dalla Fondazione Romagnosi con la Camera del Lavoro di Pavia, di cui La Provincia Pavese è media partner.
«L’obiettivo è offrire una riflessione su temi che caratterizzeranno lo sviluppo di Pavia almeno fino al 2030 - spiega il presidente della Fondazione Paolo Graziano - Sono i temi caldi che la città dovrebbe affrontare». La Fondazione, infatti, ha come obiettivo quello di promuovere e diffondere una cultura innovativa del governo locale e la Cgil di Pavia è uno dei partner, come i Comuni di Pavia, Vigevano e Voghera, la Regione Lombardia e molti altri. «Avere cura del verde, dell'ambiente, della biodiversità, della natura in città significa avere cura dei propri cittadini: la natura in città offre servizi ecosistemici per la salute e il benessere dei cittadini ormai ampiamente dimostrati. In ogni parte del mondo, prendersi cura della natura in città significa anche avere uno sguardo rivolto sulle sfide del futuro, come i cambiamenti climatici, il dissesto idrogeologico. Così come sviluppare delle politiche locali sul cibo e ricucire la filiera da chi produce a chi consuma, passando per tutte le fasi di trasformazione e di distribuzione, progettando così una filiera sostenibile per l'ambiente e in termini di salute per cittadini. Le amministrazioni hanno la possibilità di fare progetti su tempi abbastanza lunghi e su una scala più ampia di qualunque altro soggetto». Ma non si può tralasciare il tema del lavoro, dei lavoratori, quando si parla di questi temi, «altrimenti - spiega Balzarini - rischiano di restare teoria. La sostenibilità deve essere un modo di concepire la produzione e un vero modello di sviluppo».