12 cose da sapere sulla grappa
Nessun altro può farla: per chiamarsi «grappa» deve essere prodotta in Italia e con vinaccia italiana. Una delle tante espressioni dell’artigianalità del nostro Paese, è frutto del lavoro certosino di circa 130 distillatori (concentrati soprattutto nel Nord Est) che lavorano in gran parte in aziende familiari portando avanti una tradizione che non perde mai smalto, perché un bicchierino di grappa resta uno dei modi più amati per concludere pranzi e cene.
Ma è anche vero che uno non vale l’altro, perché quello delle grappe è un mondo fatto di tanti gusti, profumi, invecchiamenti che bisogna conoscere per godersele fino in fondo. Ce lo ha spiegato – nella gallery sopra – Priscilla Occhipinti, titolare di Nannoni, nota agli esperti come la «Signora delle Grappe»: è l’unica Master Distiller donna in Italia ed è anche la donna più premiata al mondo del settore con le sue 148 medaglie d’oro e doppio oro, tra le quali due appena vinte al Concours Mondial de Bruxelles – Spirit Selection 2020.
Da 23 anni Priscilla Occhipinti cura personalmente tutto il percorso che va dalla vigna al bicchiere e nel suo casolare in Maremma – dove, dagli anni 70, si fa la grappa con le vinacce di Brunello – continua ad accogliere gli ospiti per visita gratuite (su prenotazione, in piccoli gruppi) in cui si spiega come nasce questo distillato e la cultura che racchiude.
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