Paola: «La Dad è stata la decisione giusta in una situazione del genere»
Cara scuola,
sono ormai molti i mesi che abbiamo «perso» in didattica in presenza, ma io non mi lamento.
La DAD non è stata e non è traumatica per me, non solo perché non ho problemi con lo studio, ma anche perché so che è stata la decisione (o soluzione) giusta da prendere in una situazione del genere. Al contrario di come molti pensano, il numero di compiti che ci vengono assegnati giorno per giorno non sono diminuiti, e anche se lo fossero, ciò non significa che anche l’impegno di noi studenti si sia ridotto.
Siamo consapevoli dell’importanza della scuola, ed è proprio per questo che molti di noi concordiamo sul rimanere in didattica a distanza fin quando la situazione sia migliorata davvero, dato che nonostante i vaccini, i contagiati e i morti aumentano sempre di più e non è necessario forzare il rientro se non si è «pronti».
Quello che vorrei dalla scuola è probabilmente quello che tutti vorrebbero; anche se io credo di aver fatto una scelta giusta in ambito di studio e sono a mio agio nella mia classe, so che per molti altri miei coetanei non è così, per questo vorrei che i professori fossero più comprensivi (alcuni lo sono già) e che la scuola non fosse vissuta da nessuno male o con ansia; mi è capitato per molto tempo e a tanti alunni capita ancora, non credo sia giusto e so che molti concordano con il mio pensiero. Non mi aspetto che ciò accada subito, ma è un desiderio comune, e proprio per questo, magari sarà possibile, se alunni e studenti si impegneranno a realizzarlo.
Paola liceo linguistico Di Giacomo San Sebastiano al Vesuvio Napoli
Potete inviare la vostra lettera alla scuola all’indirizzo: lettere@vanityfair.it. Le lettere sono pubblicate nello speciale Cara Scuola, ti scrivo…
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