«Contro ogni violenza sulle donne», un libro per fare la rivoluzione
Non è un libro propriamente detto, ma uno strumento attraverso il quale crescere e imparare. Contro ogni violenza sulle donne (Centauria 2020, pp. 128, euro 14,90), i testi di Francesca Sironi e le illustrazioni di Susanna Gentili, è una guida pratica che possa portare il lettore a toccare con mano la questione femminile, gli stereotipi che ancora oggi la inficiano, gli abusi come emergenza culturale prima che numerica. In diciotto capitoli, improntati, tutti, a fornire una risposta attiva a chi voglia «costruire una nuova parità», Sironi e Gentili riescono, insieme, a tracciare una storia agiografica della violenza di genere, spiegando – senza tirarla troppo per le lunghe – come sia la nostra società, spesso, a rendere agibile l’abuso. «Il sistema di potere che è incrostato ai luoghi comuni esposti lungo il libro», scrivono, «È la coperta che giustifica o minimizza le violenze, isolando le vittime». Ed è questa coperta, che Schopenhauer avrebbe chiamato velo di Maya, che le due donne stracciano, chiamando a raccolta voci autorevoli, numeri e statistiche per svegliare il lettore.
Contro ogni violenza sulle donne non è, dunque, un libro propriamente detto. È una chiamata alle armi, per vincere una battaglia che troppo a lungo si è protratta. «È ora di cambiare le premesse del privilegio maschile che discrimina le donne», si legge ancora nella prefazione del volume. Che, diversamente da quanto l’argomento potrebbe indurre a pensare, non ha nulla di respingente o ostico. Il libro, in libreria dal 25 novembre, nella Giornata dedicata alla lotta e alla sensibilizzazione di quel che significhi «violenza contro le donne», è scritto in maniera volutamente semplice, così che tutti possano avvicinarvisi. Gli uomini, le donne, i bambini più piccoli e le giovani adolescenti, le stesse che devono dormire con gli occhi aperti, così da non essere mai considerate «delle fragili sceme, oppure degli oggetti sessuali, o ancora delle sguattere full-time». Contro ogni violenza sulle donne è per chiunque abbia una coscienza sociale e voglia «riempire la propria cassetta degli attrezzi con strumenti che possano essere utili al cambiamento». Perché la rivoluzione è adesso, e rimandarla è un guaio.