Naruhito e Masako del Giappone, una (tormentata) favola imperiale
Quello di Naruhito per Masako vero colpo di fulmine. Complici gli ottimi risultati ad Harvard e l’inglese perfetto, l’allora aspirante diplomatica nel 1986 fu invitata a un tè in onore dell’Infanta Elena di Spagna, in visita ufficiale a Tokyo. Per il futuro imperatore vedere quella bella ragazza e innamorarsene perdutamente fu tutt’uno. Ma lei, una laurea in economia a Harvard e una in legge all’università di Tokyo, abituata al jet set internazionale, non voleva rinunciare alla sua libertà, che sapeva avrebbe perso entrando a fare parte della famiglia reale. Naruhito dovette corteggiarla per sette anni. Masako, dopo aver rifiutato due proposte di nozze, sotto le pressioni del padre e della augusta imperatrice Michiko sua futura suocera alla fine disse «sì».
Una mattina di giugno del 1993, i capelli cosparsi d’olio di camelia raccolti nell’acconciatura tradizionale, il volto coperto di polvere bianca, indosso un kimono del peso di quattordici chili poi sostitutuito da abito bianco e tiara, Masako sposa il suo principe, nel Tempio Imperiale di Tokyo, fra l’entusiasmo della Nazione. Trasformandosi in Sua Altezza Imperiale la principessa ereditaria. Però s’accorge subito che dovrà sopportare una vita imbrigliata nella rigida rete di regole del Palazzo Imperiale. Qui, poco prima della cerimonia ufficiale, nel massimo riservo, subisce un complesso rituale: resta immobile e nuda davanti allo specchio dell’altare scintoista, mentre un sacerdote le passa sul corpo una simbolica scopa fatta da un manico di legno e una fila di strisce di carta bianchissima rendendola «pura» e pronta a unirsi con la divinità. Perché l’imperatore, sebbene abbia rinunciato pubblicamente alla sua origine divina dopo la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale, resta nella coscienza del popolo e nella prassi di segreti rituali il diretto discendente della dea del Sole.
La vita nel Palazzo imperiale, per la giovane principessa, si rivela ben presto un incubo.
Masako scopre che i membri della famiglia reale non sono mai soli e non è concessa loro alcuna autonomia: un’ora di lettura al giorno, telefonate controllate, niente viaggi, niente shopping, nessun tipo di lavoro domestico, compreso cucinare o soltanto prepararsi un tè. Intorno a loro i consiglieri organizzano impegni, doveri e visite ufficiali. Lei non può neanche vedere i genitori, se non una o due volte l’anno. Unici diversivi, lo studio del latino e quello delle relazioni internazionali con un insegnante privato. Masako si sente una prigioniera. E cade in una forte depressione, mai risolta.
L’incubo peggiore, per la «principessa triste», è il figlio che non arriva. Dopo sei anni di matrimonio e un aborto spontaneo, Masako inizia ad essere guardata con diffidenza nel millenario impero del Sol Levante. La nascita della piccola Aiko nel 2001 non smorza le polemiche perché soltanto una modifica alla Costituzione potrebbe farla salire sul trono del Crisantemo. Che secondo l’attuale legge di successione può essere «occupato» solo dai discendenti maschi dell’imperatore. Le pressioni su Masako perché metta al mondo un maschio diventano insostenibili. Nel 2004 viene ricoverata in ospedale per l’ennesima volta a causa di un herpes zoster per un crollo immunitario da stress. Si ritira dalla vita pubblica e abbandona per più di un mese la residenza del principe, Palazzo Akasaka, rifugiandosi con la figlia in una villa segreta lontano da Tokyo. Non era mai successo nella storia della casa reale.
Una minoranza irriducibile di ultranazionalisti chiede che sia ripudiata. Il marito si schiera dalla sua parte e ne prende pubblicamente le difese, denunciando un sistema che vuole «cancellare la sua personalità». Poi finalmente, nel 2006, la moglie di Akishino, il fratello minore di Naruhito, dà alla luce un maschio, Hisahito, risolvendo gli impacci. Ma «la principessa triste», in cura per «stress adattativo», tornerà alla vita pubblica solo otto anni dopo, con rare apparizioni.
Il 30 aprile 2019 l’ex imperatore del Giappone, Akihito, ha ceduto lo scettro al figlio Naruhito. Da allora le condizioni psichiche di Masako sembravano essere molto migliorate, tanto che aveva partecipato a tutte le cerimonie relative all’ascesa al trono di suo marito. Lo scorso febbraio, tuttavia, Naruhito ha confessato a un giornalista che Masako continua a lottare contro la depressione: «Ha alti e bassi, però sta migliorando». L’imperatore ha aggiunto che la moglie sta peggio «dopo un grande evento, o quando deve affrontare troppi impegni pubblici». Per questo l’imperatore, pur ritenendola «un ottimo consigliere, sia negli affari pubblici che privati», non vuole «che si stanchi troppo»: «Deve lavorare quanto può». Il «male oscuro», a quanto pare, non intende dare tregua a Masako. Ma il marito, dopo ventisette anni di nozze (festeggiati lo scorso 9 giugno), è sempre dalla sua parte.
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