Dal Bernabeu alla Bombonera, gli stadi diventano ospedali
Da cattedrali del gioco, a ospedali da campo. Da templi della religione del calcio, ad avamposti dove si combatte per la vita. L’emergenza Coronavirus ha trasformato anche gli stadi di tutto il mondo. Che nell’ultimo mese – con lo stop di tutti i campionati d’Europa – si sono prima svuotati e oggi riaprono le porte. Stadi-santuari che cambiano la loro destinazione d’uso. Dentro vi si gioca la partita della speranza.
La pista di atletica dello stadio brasiliano «Nilton Santos» di Rio dove Usain Bolt ha corso per l’ultima sua Olimpiade – quella di Rio 2016 – oggi è diventato un grande magazzino, dove sono stipati medicinali e attrezzature per l’emergenza sanitaria. Lo scrigno dove l’Italia di Rossi e Tardelli nel 1982 ha vinto il suo Mondiale, uno degli stadi più maestosi del mondo, il Santiago Bernabeu di Madrid, servirà allo stesso scopo, dopo un accordo tra il club delle «Merengues» e il Consiglio Superiore dello Sport spagnolo, che deve far fronte a un sistema sanitario che sta collassando. Lo stadio della «Bombonera» a Buenos Aires – che vide nascere il genio di Maradona – darà il suo contributo, ospitando i pazienti che non trovano posto negli ospedali della capitale argentina.
Anche in Italia ci si muove nella stessa direzione. La Toscana è la quinta regione per casi di positività (oltre i 3.200). Dopo la terapia intensiva e la sorveglianza sanitaria, il terzo livello coinvolge anche altre strutture, tra cui quelle sportive. Così il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha offerto al sindaco di Firenze Nardella la possibilità di ospitare a Coverciano – il Centro Tecnico Federale alle porte di Firenze – i positivi in quarantena. Sono a a disposizione più di 50 camere nelle quali, solitamente, passano i giorni del ritiro tutte le nazionali azzurre. L’hotel quindi e l’auditorium saranno destinati alle persone in isolamento. La gestione verrà affidata alla Asl locale e alla Protezione Civile. Il ct della Nazionale Roberto Mancini ha dichiarato che «In questo momento assurdo è bello che la FIGC dimostri tale sensibilità». La casa-azzurra diventerà quindi una casa della solidarietà.
E’ una solidarietà che abbraccia tutto il pianeta. In Argentina i club che si sono offerti di destinare le loro strutture per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sono più di quindici. Nella lista c’è anche il «Nuevo Gasometro», lo stadio del San Lorenzo de Almagro, la squadra per cui tifa Papa Francesco. Lo stesso accade in Brasile, dove mentre si trasportano i medicinali e ci si attrezza di posti letto negli impianti, continua la protesta contro il presidente Bolsonaro, accusato di gestire con troppa superficialità l’emergenza Coronavirus. E’ la protesta dei «Panelacos»: le persone si affacciano alle finestre e fanno risuonare con forza pentole e stoviglie.