22 febbraio, è il Single Tasking Day
Si sente spesso dire che le donne sono multitasking e gli uomini no, ma la verità è che a nessuno fa particolarmente bene fare più cose alla volta. Rispondere alle email mangiando un panino, oppure innaffiare le piante facendo una telefonata di lavoro può non essere un problema se fatto una volta ogni tanto, ma, alla lunga, a essere multitasking si rischia di sentirsi stressati, poco lucidi, affaticati, vulnerabili e nervosi, per non parlare delle conseguenze sul piano fisico, come insonnia e aumento di peso. Ancora, a forza di essere sempre impegnati su più fronti, si commettono errori di distrazione e si rallenta la produttività. Sarà per questo motivo che è stato istituito il Single Tasking Day? Una ricorrenza che cade il 22 febbraio e che funge da promemoria, invitando tutti – uomini e donne – a dedicarsi a una sola attività alla volta.
Due parole sul mito del multitasking
Come spiega Davide Cortesi, psicologo specializzato in tematiche del lavoro, «le prime ricerche sul multitasking risalgono a diversi decenni anni fa, ma è negli anni ’90 che si inizia a intendere l’approccio multitasking come cura miracolosa per tutti i problemi organizzativi in ambito lavorativo. Una tendenza che, come spesso accade, è arrivata dalle grandi società americane, dove consulenti e formatori hanno portato avanti a lungo la crociata del multitasking come strumento per aumentare la produttività e per poter competere in un mercato sempre più veloce, dinamico, imprevedibile e complesso. Sempre negli anni ’90, la capacità di essere multitasking veniva indicata come una delle prime caratteristiche che un manager doveva possedere o allenare per essere performante e appetibile».
Single tasking, come ritornare a fare una cosa per volta
Oggi, tuttavia, abbiamo imparato a nostre spese che vivere secondo la filosofia multitasking fa più male che bene, vedi i numerosi casi di burnout toccati in sorte alla generazione Millennials, cresciuta con questo mito (in abbinamento a una precarietà lavorativa completa). Quali sono, invece, i vantaggi di effettuare un compito alla volta sul posto di lavoro? E, soprattutto, come (re)imparare l’approccio single tasking, tornando a focalizzare l’attenzione su una singola cosa fino al suo compimento?
Nella gallery i consigli dello psicologo Davide Cortesi.
E per approfondire ulteriormente l’argomento, provate a leggere il nuovo libro “Multitasking? No, grazie” a firma della life coach Chiara Cecutti (Hoepli).