Coronavirus, l’italiano in quarantena volontaria a Sanremo
È in isolamento volontario a Sanremo l’italiano sbarcato in Cambogia dalla nave da crociera Westerdam. Solo al rientro in Italia ha saputo di aver viaggiato con una passeggera statunitense infetta da coronavirus. Per questo l’isolamento anche se l’azienda sanitaria ligure che lo tiene sotto controllo, ha fatto sapere che «è negativo ai test».
Non hanno sintomi gli altri due italiani che si trovavano sulla Westerdam e che sono andati in Germania e Slovacchia. Altri due, italo-brasiliani, sono invece ancora a bordo. Diversa e più complessa la situazione della Diamond Princess ferma in porto a Yokohama. Qui sono 35 gli italiani presenti, uno positivo al virus, già ricoverato all’estero, come almeno altre 500 persone sulla nave da crociera che è il maggior focolaio della malattia fuori dalla Cina.
Per recuperare gli italiani che vogliono lasciare la nave è partito da Ciampino un aereo con a bordo i medici che effettueranno lo screening sanitario. Il gruppo dovrà stare 14 giorni in quarantena al rientro in Italia. Probabilmente staranno alla Cecchignola che dovrebbe liberarsi dopo la quarantena dei 55 rientrati da Wuhan che finisce giovedì. Non se ne andrà invece il capitano che, come da tradizione e legge del mare, sarà l’ultimo a lasciare la nave.
Sono passati 14 giorni per i passeggeri della nave e chi non è risultato positivo la lascia. Molti paesi hanno organizzato trasporti per i rientri. A bordo c’erano più di 3000 persone.
Gli italiani positivi al Covid 19 sono due: il 55enne sulla nave in Giappone e il ricercatore reggiano 29enne rientrato da Wuhan e da giorni allo Spallanzani come i due coniugi cinesi in viaggio in Italia, che sono i due casi più gravi. Allo Spallanzani c’è anche Niccolò, il 17enne friulano che aveva la febbre a Wuhan ed è risultato negativo ai test.
Il virus ha finora ha ucciso 2.004 persone, 74.185 il numero dei contagiati. Ci sono però buone notizie. L’ultima giornata in Cina ha contato più guariti che contagiati, 1824 contro 1749, il che significa che l’epidemia si è quantomeno stabilizzata. Sempre critica la situazione nella città epicentro, dove ci sono 50mila casi confermati e le morti sono tornate a salire.