Sanremo 2020: la grande reunion dei Ricchi e Poveri a 50 anni da «La prima cosa bella»
Un colpaccio del genere era riuscito solo a Carlo Conti che, nel 2015, riuscì a riunire sul palco dell’Ariston Al Bano e Romina Power, che dopo la decisione di separarsi si erano esibiti solo per il pubblico russo. Ora è la volta di Amadeus che, in occasione della settantesima edizione del Festival di Sanremo, sfonda in un’impresa che fino a qualche anno fa sembrava impossibile: riportare il quartetto originario dei Ricchi e Poveri sullo stesso palco dove, cinquant’anni prima, aveva proposto La prima cosa bella, uno dei loro più grandi successi. Angela Brambati e Angelo Sotgiu, gli ultimi due componenti del gruppo, ritroveranno, infatti, Franco Gatti, che li aveva abbandonati nel 2016 per sopraggiunti limiti di età, e Marina Occhiena, che decise di intraprendere la carriera da solista nel 1981.
https://www.youtube.com/watch?v=b5e9Ir5oW98L’occasione è, appunto, il cinquantesimo anniversario della canzone che, nel 1970, abbinata insieme a Nicola Di Bari, arrivò seconda in classifica: il brano, firmato dallo stesso Si Bari insieme a Mogol e a Gian Franco Reverberi, doveva inizialmente essere cantato da Gianni Morandi, salvo poi passare nelle mani del quartetto e diventare uno dei loro cavalli di battaglia per il futuro. Da allora la band non si è più fermata, collezionando un successo dopo l’altro grazie a hit come Che sarà, Se m’innamoro, Sarà perché ti amo e Mamma Maria. Ad annunciare la reunion a Sanremo è il loro manager Danilo Mancuso, che fa sapere che, con molta probabilità, i quattro si esibiranno nel corso della seconda serata del Festival, prevista il 5 febbraio. «Siamo qui tutti e quattro insieme per onorare l’affetto che il pubblico ci ha sempre dimostrato. Celebrare i cinquant’anni dal nostro primo grande successo, La prima cosa bella, è come ritrovarsi in famiglia dopo un lungo viaggio e rinsaldare un legame essenziale», spiegano i cantanti ansiosi di esibirsi di nuovo tutti insieme, nella formazione originale.
«La grande carriera di questa band che ha saputo rinnovarsi nel tempo imponendosi in Italia e all’estero mi ha spinto – spiega Mancuso – a realizzare questo progetto per renderle merito e far conoscere meglio alle nuove generazioni, peraltro già legate a loro, un universo musicale unico che ha sempre creato condivisione proprio per quella leggerezza festosa e vocazione al sentimento che è la cifra stilistica del gruppo». La band sarebbe dovuta salire sul palco dell’Ariston nel 2013 per ricevere il premio alla carriera: occasione sfumata per via del grave lutto che ha colpito Franco Gatti, che proprio in quei giorni perse il figlio ventiduenne. Ai funerali intervenne anche la stessa Marina Occhiena, ricucendo una ferita che era stata per troppi anni scoperta.