Elena e Gaia: «L’amica geniale. Storia del nuovo cognome è una bomba»
«L’amica geniale. Storia del nuovo cognome (le prime due puntate nei cinema il 27-28-29 gennaio e su Raiuno in onda dal 10 febbraio ndr) è una bomba», parola di Gaia Girace (Lila nelle serie targata HBO e RaiFiction) ed Elena Mazzucco (Lenù, l’amica geniale a cui si riferisce il titolo). Ritorna a furor di popolo la serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante dopo il successo dello scorso anno che ha visto una media di 7 milioni di telespettatori, uno share del 30% (33% sulle ragazze tra i 15 e i 24 anni) e una nomination ai Critics’ Choice Awards come miglior serie drammatica. Chapeu!
Questa volta siamo negli anni Sessanta e le due protagoniste sono cresciute. Lila è diventata la signora Carracci e il suo status sociale è cambiato (vive in un appartamento nuovo di zecca di fronte alla ferrovia), ma il temperamento è ancora ribelle, nemmeno le violenze del marito Stefano la turbano, anzi: «A me le mazzate non mi fanno male», dice. Lila rifiuta di essere una moglie rinchiusa in un recipiente di vetro e vuole essere libera di decidere se essere madre. Insomma è una donna emancipata, che sa quello che vuole. Linù invece è piena di dubbi, sull’amore e la scuola. Tra le due si creerà una frattura durante le puntate centrali (3^ e 4^) ambientate a Ischia e dirette da Alice Rohrwacher, che subentra alla regia insieme a Saverio Costanzo.
«Questa seconda stagione è più ricca e colorata. Usciremo dal rione», racconta Elena Mazzucco, «siamo cresciute e più consapevoli, insieme ai personaggi. Vedrete una storia movimentata, piena di intrighi e storie d’amore». «L’orizzonte e la drammaturgia si allarga, c’è il desiderio di scoprire altro», aggiunge Costanzo, «la storia evolve insieme alla condizione sociale dell’Italia. Se la prima stagione si ispirava al racconto neorealista, timido e didascalico, questa nuova serie si permette di evolvere non solo attraverso i fatti che raccontiamo, ma anche cinematograficamente parlando».
Un’evoluzione dettata dal romanzo stesso: «La forma del linguaggio televisivo è fedele alla forma del best seller», assicura il regista, «tutto ci viene suggerito dal fantasma di Elena Ferrante (di cui non conosciamo l’identità ndr)». «Seguiamo il cammino delle protagoniste come in un romanzo di formazione dell’Ottocento», puntualizza Francesco Piccolo, uno degli sceneggiatori, «le vediamo schiudersi alla vita». E scontrarsi, dividersi, viaggiare su piani differenti, anche se in fondo il loro temperamento, aspetto fisico e carattere è sempre stato opposto.
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L'amica geniale 2: Il primo spettacolare trailer di Storia del nuovo cognome«Siamo maturate insieme a Lila e Lenù», dichiara Gaia che nella prima puntata la vedremo recitare una scena di violenza. «È stato complicato perché quando recito sento tutto ciò che accade a Lila», ci racconta l’attrice, «è stato un grande peso emotivo, ma ce l’abbiamo fatta». Non sarà l’unico momento della serie che farà contorcere le budella: Quello che accade poco dopo in casa dei genitori di Lila (fanno finta di non vedere i lividi sul suo volto) è altrettanto penetrante e disturbante.