Fedez: «Con la rottura con J-Ax e Rovazzi ho perso un pezzo della mia famiglia acquisita»
Fedez lascia il posto a Federico Lucia. Emozionato, la voce a tratti rotta, un fiume di parole. Oltre ad aver parlato per la prima volta dei controlli medici a cui si è sottoposto, di quella «piccola cicatrice bianca» trovata in testa («Questa cosa può essere, come no, che si tramuti in sclerosi multipla», delle nuove priorità, il rapper per la prima volta ha dato la sua versione sulla fine di due amicizie importanti, quelle con i colleghi Fabio Rovazzi («un tempo eravamo inseparabili») e J-Ax («se avessi saputo prima come erano andate le cose che hanno provocato la nostra separazione, non avrei fatto San Siro con lui»).
Ospite di Peter Gomez a La confessione sul canale Nove, il marito di Chiara Ferragni e papà di Leone ha fatto sapere: «Perdendo loro ho perso un pezzo della mia famiglia acquisita». La «separazione» tra lui e Rovazzi sarebbe avvenuta nei mesi in cui Fedez era a Los Angeles con Chiara, negli ultimi mesi di attesa di Leone. «Non ho perso un socio, con J-Ax e con Fabio Rovazzi ho perso un pezzo della mia famiglia acquisita. Io e J-Ax c’eravamo separati dal nostro manager e abbiamo aperto un’agenzia (il riferimento è a Newtopia, un’etichetta discografica indipendente e agenzia creata da J-Ax e Fedez nel 2013), un clima fantastico. Quando è entrato Fabio Rovazzi, è diventato il mio migliore amico», ha raccontato il rapper, «La canzone Andiamo a comandare ci esplose in mano, tutto avvenne in un clima di vera amicizia. Devo capire dove io stesso ho sbagliato, se riesco a parlarne oggi è perché sono stato aiutato dalla mia famiglia e da professionisti».
Sui motivi, Fedez ha aggiunto: «Non so se la separazione sia da imputare al mio carattere impulsivo, devo sbatterti in faccia quello che penso nella maniera più brutta possibile. L’altro motivo è che probabilmente non servivo più. Sono partito per quattro, cinque mesi, con mia moglie incinta, il periodo più difficile della mia vita. Ero fragile e poco lucido. In quella fase ho scoperto che un nostro collaboratore aveva aperto una società speculare alla nostra. Mentre io ero a Los Angeles, sono iniziati a venire fuori problemi economici, legati alle retribuzione di questo collaboratore. Per questa persona ero arrivato a mettere in discussione mia madre. Lui ha cercato di portare via le persone che lavoravano con me: a partire da Fabio».
Fedez non riesce a capire il tempismo («proprio nel momento in cui stavo vivendo l’arrivo del primo figlio»), né il non farsi più sentire di Rovazzi. Nemmeno, dice, dopo la nascita di Leone: «Quando è nato Leone, Fabio non mi ha mandato neanche un messaggio. Nemmeno durante la gravidanza di Chiara, che non è stata affatto facile. Poi Leone non è stato bene: per i primi tre mesi io e Chiara non sapevamo se soffrisse o meno di sordità a livello neurologico. Non avere un messaggio da un amico ha rappresentato una ferita psicologica. Ai tempi, in radio gli chiesero se mi avesse fatto gli auguri per la paternità e lui rispose “sì”: notare quella naturalezza nel raccontare una bugia non mi permise di riconoscere il Fabio di sempre».
Per quanto riguarda invece J-Ax, il cantante ha continuato: «Prima del concerto a San Siro chiesi a J-Ax se lui sapesse qualcosa su quella storia di questa nuova società. Lui mi disse di non sapere niente. Il concerto fu un momento bellissimo, un sogno grandissimo. Il giorno dopo, siccome Alessandro non aveva ancora visto mio figlio, lo invitai. Poi mi arrivò una sua chiamata in cui mi disse “di quella storia so tutto. Ti avevo detto di non sapere niente perché ero consapevole che altrimenti non saresti mai salito sul palco con me”. Non mi ha dato la possibilità di scegliere se fare quel concerto con lui, il concerto più importante della mia vita. Se avessi immaginato, non sarei salito sul palco».
Il Federico Lucia privato non poteva non soffermarsi anche su Chiara, sul loro rapporto: «Cosa mi ha fatto innamorare di lei? Non c’è una cosa sola, ma è stata la prima persona a cui ho raccontato cose che non ho raccontato mai a nessuno. Prima di essere marito e moglie, siamo migliori amici». Ci sono stati, però, ancora momenti in cui è ripiombato il buio: «Nell’ultimo anno e mezzo mi sono sentito più volte sull’orlo del baratro. In passato ho sofferto di crisi di panico. Ho trovato un dottore che mi ha aiutato a superarli senza prendere farmaci, cosa fondamentale per me che ho bisogno di rimanere sempre lucido».
In chiusura Fedez si è lasciato andare a un pensiero per Leone: «Semmai dovessi vedere quest’intervista, sappi che io sto lavorando per fare in modo che il tuo futuro sia migliore del mio passato».