De Buris Amarone 2009, un progetto culturale
Non esiste un grande vino senza un grande territorio, senza la cultura antica che lo ha creato, l’impegno, la dedizione, e soprattutto senza una ricerca di bellezza costante. Solo così nasce un vino come l’Amarone, eccellenza italiana della Valpolicella conosciuta e celebrata nel mondo. Consapevole di questo forte patrimonio, la famiglia Tommasi ha scelto di celebrare la propria eccellenza, l’annata 2009 del De Buris Amarone della Valpolicella Classico doc Riserva con un progetto ad ampio respiro.
L’annata 2019 «un’annata che resterà nella memoria del nostro territorio» commenta Giancarlo Tommasi – verrà presentata ufficialmente mercoledì 16 ottobre 2019 presso il Mudec a Milano, ma sarà solo il primo appuntamento per far conoscere all’Italia e al mondo l’eleganza di questo vino. Da qui infatti il De Buris Grand Tour proseguirà in Italia e nel mondo, dove già il vino della famiglia Tommasi ha ricevuto grani consensi.
L’eccellenza del vino si amplia ad abbracciare il territorio e la cultura sottesi alla produzione dell’Amarone. Un territorio che si lega strettamente alla storia della famiglia, alla quarta generazione. Oltre al progetto di recupero di Villa De Buris, patrimonio storico del territorio, la famiglia Tommasi ha chiesto a quattro illustratori italiani – Giacomo Bagnara, Andrea Mongia, Antonio Sortino e Alice Piaggio – di rappresentare ognuno una stagione legandola ai luoghi e ai momenti della produzione del vino.
«Con De Buris abbiamo voluto raccontare il passaggio generazionale, ma ancor più vogliamo celebrare il territorio, a cui apparteniamo e che ci ha visti crescere, non solo con un grande Amarone ma anche con un progetto di comunicazione per noi innovativo che si rivolge ad un pubblico ampio e che richiede contenuti e valori profondi», spiega l’enologo Giancarlo Tommasi.
Il luogo di nascita del De Buris Amarone, La Groletta, a Sant’Ambrogio della Valpolicella – 250 metri di altitudine, con rese molto basse – è da sempre considerata una zona privilegiata per la qualità delle uve. Il posto migliore per far nascere un sogno, avviato da più di vent’anni dalla Famiglia Tommasi, fra i protagonisti della storia dell’Amarone e della Valpolicella e che con la quarta generazione, finalmente si realizza. Centodieci giorni di appassimento, un tempo per le uve che tornerà moltiplicato nel bicchiere vestito di ricchezza, complessità e profondità, dopo cinque anni di affinamento e riposo in botti grandi di rovere di Slavonia.
Riguardo all’annata 2009 del De Buris Amarone Giancarlo Tommasi ha commentato: «Sono stati dieci anni in cui ci siamo presi, di anno in anno, tutto il Tempo per capire, le uve, il vino e fare le scelte giuste per aggiungere alla grandezza dell’Amarone bevibilità ed eleganza, per dare inizio al rinascimento sostenibile di questo vino».