Felipe VI e Letizia di Spagna, la nuova generazione (formato famiglia) che convince
Dopo l’investitura a cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, lo scorso 17 giugno, Felipe VI di Spagna è rientrato subito a Madrid con la moglie Letizia Ortiz, saltando la passerella di Ascot, a cui ha partecipato invece il «collega» neo Cavaliere Guglielmo d’Olanda con la moglie Máxima e gran parte della famiglia reale inglese. Altri impegni attendevao i sovrani spagnoli, che nella tarda mattinata di oggi 19 giugno hanno conferito l’Orden del Mérito Civil a 22 uomini e 19 donne che si sono particolarmente distinti nei loro impegni quotidiani o sul fronte sociale.
Ad accompagnarli, per la prima volta in questa occasione, le figlie Leonor, 13 anni, e Sofia, 12. Le principesse sono tornate in pubblico per la prima volta dopo la messa dell’ultima Pasqua. Il momento più bello? Quando su invito della madre hanno riaccompagnato a sedere una delle delle donne più anziane presenti alla cerimonia: Clotilde Veniel Gómez, 107 anni, decorata per il suo impegno come volontaria della Caritas di Bicorp, poco più di 600 abitanti vicino Valencia. Alla fine le ragazzine hanno guadagnato un abbraccio, con uno strappo, decisamente lecito, al cerimoniale. Dalle responsabilità più piccole a quelle più importanti, alla Zarzuela si procede con cautela. Il prossimo impegno di Leonor, la notizia è di pochi giorni fa, sarà al Premio Princesa de Asturias, l’equivalente spagnolo dei Nobel, a ottobre: il titolo è suo da cinque anni, da quando il padre è salito al trono, ma Felipe e Letizia hanno voluto che raggiungesse un’età consona per cominciare ad avere dei doveri pubblici.
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Eppure il cambiamento che la monarchia spagnola sta vivendo appare molto veloce. Proprio il 19 giugno di cinque anni fa, Felipe saliva al trono con un passaggio di consegne per nulla spettacolare (né spettacolarizzato) e il giuramento alla Costituzione. Al suo fianco, come oggi, la moglie e le figlie. La «nuova generazione», li aveva definiti re Juan Carlos appena quindici giorni prima, annunciando l’abdicazione e uscendo di scena senza troppi rimpianti, complici gossip su un numero sconsiderato di amanti che avrebbe avuto nel corso degli anni. Non ha fatto troppo scalpore nemmeno il ritiro dalla vita pubblica del sovrano emerito, poche settimane fa. E per Felipe non è stato facile riparare ai disastri del passato.
Nel 2014 la popolarità della monarchia era ai minimi storici, perché non c’erano solo le tresche amorose vere o presunte del padre da mettere a tacere ma soprattutto il coinvolgimento poco edificante del cognato Inaki Urdangarin, marito dell’infanta Cristina, in una brutta storia di corruzione. In prigione da un anno lui, privata del titolo di duchessa di Palma di Mallorca lei (ricevuto in dono in occasione delle nozze, ndr) i rapporti sono freddi da tempo.
Meglio andrebbe invece tra Letizia e la suocera Sofia: dopo la lite davanti ai fotografi alla messa di Pasqua 2017, un episodio diventato virale, seguito da numerose uscite in pubblico delle due donne per mettere la classica pezza a uno strappo non da poco, la pace parrebbe finalmente conquistata. Che suocera e nuora non si siano mai prese, del resto, non è una novità, visioni diverse, estrazione sociale diversa: monarchica e tradizionalista la prima, moderna, borghese e indipendente la seconda. Eppure con l’ex giornalista al suo fianco il timido Felipe del passato oggi appare uomo sicuro di sé, determinato nel rispetto delle tradizioni ma aperto al futuro. «Ha lavorato bene, assicurando alla monarchia maggior trasparenza come la gente si aspettava. Di più, facendo del simbolo della monarchia anche un volano di un Paese sempre alle prese con il pericolo secessionista catalano», ha spiegato al Corriere della Sera Raniero Vanni d’Archirafi, ex Commissario europeo ai tempi di Jacques Delors ed ex ambasciatore a Madrid. Una coppia vincente. Li aspettiamo fra cinque anni per capire se le previsioni saranno state rispettate.