Ettore Bassi: «Grazie a Ballando con le stelle, sono un uomo diverso»
«Non è il caso, adesso, di stare qui con il bilancino, a pesare le proposte che verranno». Ettore Bassi, a poche ore dalla finale di Ballando con le stelle 2019, dove si è classificato secondo, sembra non avere alcuna voglia di mettersi a sedere attorno ad un tavolo, di redigere bilanci e lasciarsi andare a fantasie future, seppure affascinanti. «La mia vittoria», racconta,«Sta nel cambiamento». Un cambiamento presente, che ha portato l’attore a prendere contezza di sé e degli altri, in uno scambio di energie tale da aver prodotto «un salto di qualità». «Grazie al percorso fatto a Ballando, mi sento un uomo diverso, un professionista diverso, più maturo e sereno. E questa, credo, è la mia vittoria».
LEGGI ANCHE
«Ballando con le stelle 2019»: vince Lasse MatbergEppure, era dato come favoritissimo. Come ha vissuto la finale?
«Molto bene, con entusiasmo: con la giusta dose di agonismo da una parte e di divertimento dall’altra. La cosa più bella è stata la sensazione di essere al mio posto, ed è per questo che non ho alcuna recriminazione da fare. Non ce l’ho adesso, e non l’ho avuto dopo la proclamazione del vincitore. Ritengo di aver avuto la mia vittoria personale».
Qual è stata questa vittoria?
«Aver avuto il riconoscimento della gente, aver percepito l’apprezzamento e la stima nei miei confronti. Poi, aver sentito di potermi raccontare come desideravo, facendo conoscere al pubblico un aspetto di me che, in questi anni, non ho avuto modo di esprimere».
Durante la gara, la sua tifoseria è cresciuta a dismisura. Era preparato a tutto questo affetto?
«L’ho visto crescere nel corso delle settimane. Ho sentito che il pubblico si è affezionato a me e alla coppia: a quello che, insieme ad Alessandra Tripoli, attraverso l’impegno, le coreografie e le musiche, abbiamo portato in pista. Credo poi che, grazie allo show, il mio target di pubblico si sia ampliato: si sono avvicinati i giovani e la platea maschile, che per tante cose si è potuta riconoscere in me. È stata una bellissima sorpresa».
Ballando con le stelle è stato il primo talent al quale ha deciso di partecipare. Perché?
«È stato il momento di vita che mi ha consentito di sentirmi in equilibrio sufficiente da poter affrontare questo tipo di esperienza nel modo giusto. Prima, sentivo di non avere la lucidità per vivere il gioco senza subirlo, per raccontarmi come veramente volevo».
Ma qualche proposta, negli anni, le sarà arrivata…
«Certo. Mi ha cercato tante volte Carlo Conti, per Tale e Quale Show. Milly Carlucci stessa mi ha corteggiato per anni. Al sesto, ho capitolato. Ho smesso di addurre il lavoro a pretesto per dire di no».
Alla gara, ha partecipato anche una sua vecchia compagna di set, Manuela Arcuri. Com’è stato ritrovarsi?
«Ci siamo rincontrati ed è stato carino e tranquillo. Tuttavia, nel corso delle settimane, non ci sono grandi possibilità di vedersi. Si è tutti immersi nelle prove e nell’allenamento, nella registrazione delle clip, nelle interviste. Ballando è un turbinio di impegni che ti risucchia, ed è difficile avere rapporti con gli altri concorrenti».
Con Alessandra Tripoli, però, sembra aver stabilito una bella alchimia.
«Il rapporto con Alessandra si è costruito man mano. Abbiamo cercato di fare squadra, così da rispondere in maniera compatta al gioco: alle provocazioni, allo stress. È stato semplice, è venuto in maniera molto spontanea. Entrambi, abbiamo avuto fiducia l’uno nell’altra».
Dicono che programmi come Ballando con le stelle aiutino a prendere coscienza di se stessi. Cos’ha imparato da questa esperienza?
«Ho scoperto di avere dentro di me una parte di leggerezza, di levità, di gioiosità che so esprimere, se messo nelle giuste condizioni. Poi, ho capito che le condizioni, alle volte, le devo anche cercare io. È una scoperta che mi gratifica, questa, che mi solleva. È stata un’esperienza, Ballando, che mi ha aiutato a capire che riesco a superare ostacoli importanti».
Fisici o emotivi?
«Entrambi. Passare dieci settimane in questa maniera, senza averlo mai fatto prima, è un grande stress fisico. Non ho potuto allenarmi come gli altri. a causa di una tournée teatrale, arrivavo a Roma il mercoledì, anziché il lunedì. Alessandra, però, non mi ha risparmiato nulla: mi ha sottoposto ad uno sforzo incredibile».
Cosa che, alla fine, si è rivelata vincente.
«Assolutamente. Non solo si è rivelata vincente, ma mi ha dato la consapevolezza di essere in grado di farcela. Forse, l’insegnamento più bello che ho tratto da Ballando con le stelle ha riguardato la gestione del percorso».
Cioè?
«Ballando non è un programma sul ballo, ma un programma di racconto, dove il ballo è utilizzato come pretesto. È molto presente, certo, perché è attraverso lo stress della gara che i concorrenti mettono a nudo le proprie fragilità, scoprendo i propri lati nascosti. Io, grazie allo stress emotivo, sono riuscito a raccontarmi in modo naturale e mai strategico, arrivando ad una nuova maturità e serenità».
LEGGI ANCHE
Da Milena Vukotic a Ettore Bassi, chi sono i finalisti di «Ballando con le stelle 2019»Dunque, è pronto per Tale e Quale Show…
«Non penso che questo apra per me le porte di altri talent. Io Ballando l’ho studiato, ho cercato di capire se fosse il caso di parteciparvi o meno. Mi sento più felice, più maturo, oggi, più pronto per prendere delle decisioni e fare delle scelte. È questo che reputo interessante, ma non credo verranno altri talent».
E cosa verrà?
«Il teatro andrà avanti, ci sono dei bellissimi progetti nell’aria, delle proposte di fiction. Ma il futuro, adesso, è ad un livello embrionale: non ci sono progetti già ufficializzati. C’è, però, dell’energia. La vedo in me, nei volti delle persone che mi avvicinano. Grazie a Ballando, sono un uomo diverso».