Salario minimo negli appalti comunali, mozione di De Stefano in Consiglio a Ivrea
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foto da Quotidiani locali
IVREA. Tutti i lavoratori di gare e appalti comunali dovranno essere pagati almeno 9 euro l’ora. Sarebbe questa la conseguenza più importante della mozione proposta dal consigliere Massimiliano De Stefano, capogruppo della lista “Azione Italia viva”. L’esempio è quello del Comune di Firenze.
Non sarebbe l’unica, però, anzi. In particolare, si parla nella mozione dell’applicazione del «contratto collettivo maggiormente attinente alla attività svolta stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative» per tutto «personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni».
Inoltre, se gli operatori economici applicano un contratto collettivo, si chiede «che tale diverso contratto garantisca ai dipendenti le stesse tutele di quello indicato dalla stazione appaltante». Un modo, insomma, per evitare che la giungla degli appalti e dei subappalti divori diritti e salario dei lavoratori.
La mozione, però, non si accontenta degli appalti futuri. Chiede di «effettuare una ricognizione di tutti i contratti in essere stipulati a partire dall’anno 2022, verificando quelle che sono le condizioni applicate sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista normativo al fine di poter definire azioni conseguenti».
L’esempio è quello del Comune di Firenze, che ha già approvato una delibera in questo senso. Tutto su spinta dell’opera del comitato promotore della legge sul salario minimo, attraverso raccolta di firme per la petizione a sostegno dell’approvazione della proposta di legge a firma di diversi deputati, per introdurre il salario minimo a 9 euro l’ora in tutta Italia.
Il consiglio comunale di Ivrea ha già approvato la mozione per sostenere le iniziative per il salario minimo compresa la raccolta di firme attraverso il sito www. salariominimosubito.it, pubblicando il link relativo nella pagina del sito istituzionale.