A Monfalcone la piazza del Festival Geografie fra sentenza del Tar e le elezioni
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Allestiti i tendoni di una kermesse culturale cresciuta che cade in mezzo ad altri tipi di appuntamenti
MONFALCONE Ha assunto fisionomia, respiro e corpo dallo scheletro di sole transenne apparso esattamente una settimana fa, all’indomani dell’adunata notturna di fedeli islamici per pregare in piazza durante il Ramadan e successivo dietrofront su intercessione del Questore, l’agorà di Geografie, festival letterario nel punto più a nord del Mediterraneo. Sarà per la nuova piazza, sarà per l’ingombro del tendone, ma quest’anno il villaggio ha assunto maggior visibilità e dimensione, indizio di una volontà di crescita. Ieri, di certo, non è parso inosservato a chi è passato di lì. L’investimento per l’allestimento copre una spesa (per stand, due tensostrutture e il riscaldamento) di 44.896 euro, stanziati a favore della ditta Guastini Giemme, mentre il servizio audio-luci se l’è aggiudicato a 12.550 euro la One srl. Quanto al piano per la sicurezza se n’è occupato l’ingegner Riccardo Leonardi (1.015, 04 euro). Ma poi c’è anche l’investimento sul Festival vero e proprio, coperto da vari contributi pubblici.
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Il programma
L’immersione di cinque giorni nella cultura, arrivata alla sesta edizione, comincerà mercoledì, con la combo Vittorino Andreoli-Marino Bartoletti, due nomi di grido rispettivamente nel campo psichiatrico e del giornalismo calcistico, capaci entrambi di richiamare folto pubblico. La chiusura invece è affidata a Magdi Cristiano Allam ( “Un miracolo per l’Italia”), peraltro di recente già ospite a Monfalcone, e Daniele Capezzone con il suo “E basta con’sto fascismo. Cari compagni ci avete rotto...”. Nel mezzo, tra un centinaio di ospiti, spicca però l’ospitata di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, con il suo “Fa’presto vai piano. La vita è un viaggio passo a passo”. Anche qui ci si attende un certo seguito, e non solo da parte dei fan del governatore, ma pure di giornalisti per le correnti indiscrezioni sul suo destino, ormai orfano di terzo mandato.
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Le europee
Quest’anno Geografie s’inserisce peraltro in un contesto politico particolare, con la corsa alle europee del 9 giugno. E la gara oltre a Zaia (forse) dovrebbe veder tra i maratoneti in pista anche la sindaca Anna Cisint. Protagonista peraltro di Geografie con il suo primo libro, che non si chiama più “Tutto si lega”, come in un primo momento annunciato, bensì “Ora basta. Immigrazione, islamizzazione, sottomissione”. Prefazione di Matteo Salvini, il testo è già in vendita sulle varie piattaforme digitali, scontato del 5%.
Il caso Ramadan
Periodo politico di fermento, dunque, ma anche settimana cruciale per tutt’altra vicenda, più prettamente monfalconese, sebbene salita alla ribalta nazionale, nel tritacarne mediatico. Che però, a ben vedere, forse si annoda, meglio si lega, appunto, ai temi trattati dal libro di Cisint, intervistata dal già portavoce Lucio Gregoretti. L’argomento d’attualità riguarda i centri culturali islamici, nel focus del rispetto delle norme vigenti, urbanistiche in particolare. Infatti domani (più probabilmente mercoledì, per la successiva pubblicazione) è attesa l’udienza camerale del Consiglio di Stato sull’istanza cautelare della sospensiva. In caso di accoglimento l’effetto sarebbe un congelamento delle ordinanze dirigenziali emesse a novembre, nel corso di tutta la trattazione al Tar della questione, cioè fino a sentenza.
Diversamente la situazione resterebbe di inutilizzo dei locali per le preghiere di massa. Mentre il giorno successivo, al tribunale amministrativo regionale, è prevista l’altra udienza sull’utilizzo del piazzale dell’ex Hardi, in via Primo maggio. Gli sviluppi, inevitabilmente, rimbalzeranno tra i giornalisti, già ospiti della rassegna di Geografie.
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