Faida tra rapper, arrestati i mandanti dell’agguato a Simba La Rue: tra loro un 24enne di Monselice
foto da Quotidiani locali
Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere per l’aggressione al trapper di Bergamo Simba la Rue, rivale del padovano Baby Touché. Tra questi c’è anche un ventiquattrenne di Monselice.
I carabinieri di Bergamo hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dalla Procura di Milano nei confronti dei presunti quattro autori del tentato omicidio ai danni di Simba La Rue, accoltellato lo scorso 16 giugno a Treviolo. Il delitto - spiegano i militari - si inserisce in un'accesa rivalità tra rapper: uno, la vittima, Simba La Rue, attivo nel milanese, e l'altro, Baby Touché, attivo nel padovano. L'operazione si svolge nelle stesse ore in cui Simba La Rue viene arrestato a Milano nell'ambito di una operazione congiunta polizia e carabinieri per una serie di reati violenti.
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L'aggressione del 16 giugno per i carabinieri di Bergamo sarebbe una vendetta da parte di persone vicine a Baby Touché, sequestrato a Milano una settimana prima, il cui rapimento era stato postato sul web. Sono stati arrestati al momento, uno dei "mandanti" dell'agguato, una donna 31enne bergamasca, e i presunti esecutori materiali: un milanese di 24 anni, un 24enne di Monselice e un marocchino 30enne che si trova da tempo presso il centro di detenzione della polizia di Vordernberg.
L’AGGRESSIONE
L'aggressione che ha visto vittima Simba La Rue, per i carabinieri di Bergamo, sarebbe una vendetta da parte di persone vicine a un rapper padovano sequestrato a Milano una settimana prima, Baby Touche, il cui rapimento era stato postato sul web.
Sono stati arrestati al momento, uno dei "mandanti" dell'agguato, una donna 31enne bergamasca, e i presunti esecutori materiali: un milanese di 24 anni, un 24enne di Monselice (Padova) e un marocchino 30enne che si trova da tempo presso il centro di detenzione della polizia di Vordernberg. Sono accusati di tentato omicidio.
Il 16 giugno, a Treviolo, Simba era stato raggiunto da numerosi fendenti inferti da persone che erano fuggite a bordo di due vetture.
La vittima era a bordo della sua auto, in compagnia della fidanzata, residente nel Bergamasco.
LE INDAGINI
I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bergamo, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura, hanno da subito analizzato le telecamere di videosorveglianza comunali e private, riuscendo a risalire alle due autovetture.
Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Bergamo, con la collaborazione dai militari dei Comandi Provinciali di Milano e Padova e dagli Agenti della Polizia Austriaca di Vondernberg.
"Ho sentito qualche sparo (...) c'è stato un fuggi fuggi generale ed io e le ragazze, spaventate, siamo rimaste ferme per circa uno-due minuti sul posto a guardare cosa succedesse". Così una ragazza, che era assieme ai due senegalesi gambizzati fuori da un locale della movida milanese in zona Corso Como, ha raccontato a verbale i primi istanti della rissa a colpi di pistola, per quale oggi sono state arrestate 11 persone, tra cui due minori e i due trapper Simba La Rue e Baby Gang.
LA RISSA A JESOLO
"Ho visto Ale e Joe che venivano rincorsi e picchiati e mi è rimasto impresso un ragazzo (...) che urlava e utilizzava una stampella per percuotere violentemente entrambi". Si sarebbe trattato, stando agli atti dell'inchiesta, di Simba La Rue, ferito gravemente alla gamba il 16 giugno in provincia di Bergamo. La "caccia armata all'uomo", come la definisce il gip Guido Salvini, che si è scatenata quella notte di luglio "da parte dell'intera banda" è solo l'ultimo episodio in ordine di tempo di "faide" tra trapper e fatti violenti, che hanno portato pure all'ordinanza di fine luglio e agli arresti di stamani da parte del gip di Bergamo per il tentato omicidio di Simba.
Negli atti si legge pure che "nella notte tra il 21 e il 22 giugno " Samir Benskar, "presunto mandante dell'aggressione nei confronti" di Simba, sarebbe stato "accoltellato da un gruppo di soggetti travisati nel comune di Jesolo", provincia di Venezia.
Quella stessa sera 'Malippa', manager di Simba, gli avrebbe suggerito, intercettato, "di andare da qualche parte in serata ove potesse essere ripreso dalle telecamere, al fine di 'farsi vedere', verosimilmente per crearsi un alibi in riferimento" a quell'aggressione.
Quattro gli arrestati di oggi, tra cui Simba e Malippa, che erano già finiti in carcere a fine luglio per la faida tra i gruppi di trapper.