Gli salvarono la vita dopo l’infortunio. A cena coi volontari per ringraziarli
Toano, Mirco Razzoli rimase ferito dallo scoppio di una gomma: «I soccorritori della Cri mi hanno dato una seconda vita»
TOANO. È riuscito a sopravvivere solo grazie alla corsa a sirena spiegate dell’ambulanza della Croce Rossa con i volontari a bordo che sono arrivati in officina in breve tempo e alla loro competenza durante l’intervento. E per questo, Mirco Razzoli, 38 anni, di Toano, dipendente del gommista “Romolo Graziano” nella frazione di Fora, ha voluto ringraziare chi gli ha salvato la vita, con una cena in pizzeria a un anno esatto dall’infortunio.Erano le 18,30 del 14 luglio dell’anno scorso quando Mirco, impegnato a riparare uno pneumatico di un camion, fu investito in pieno dalla scoppio.
Fu proiettato all’indietro dalla forza d’urto andando a sbattere la testa con forza. Anche se sulle prime le conseguenze per l’operaio sembrarono abbastanza lievi, il trauma cranico scoperto in ospedale costrinse Mirco a una settimana di coma. «Avevano paura che non mi risvegliassi – ha detto l’operaio agli invitati – per questa seconda vita voglio ringraziare chi mi ha soccorso, i medici dell’ospedale e i miei famigliari che mi hanno aiutato nella ripresa». Una ventina le persone sedute a tavola, nel ristorante la Collina di Massa di Toano, per festeggiare la seconda possibilità concessa a Mirco. Tra gli invitati anche Paolo Albertini, ex responsabile del personale della Cri del paese, oggi volontario semplice, memoria storica dell’associazione di volontariato attiva in montagna visto che ha iniziato il servizio una quarantina di anni fa.
«È stato un onore per noi partecipare alla cena di Razzoli perché non capita spesso – spiega – che una persona si ricordi degli sforzi di chi interviene nei servizi di primo soccorso. Mirco Razzoli è una persona speciale e tutta la Croce Rossa di Toano lo ringrazia e lo ricorda». Per cementare un’amicizia che sarà per sempre, l’operaio ha già fatto una donazione all’associazione e un’altra sta per farla. Alla cena, che si è trasformata in un allegra “pizzata” con torta finale per festeggiare il compleanno della moglie di Razzoli, hanno partecipato oltre ai volontari anche gli amici e i parenti del gommista che dopo la brutta avventura ha ripreso il lavoro.