Circolo Negozianti, 160 anni meritano un libro Aneddoti e volti di un luogo simbolo di Ferrara
Oggi la presentazione con gli autori che ne ripercorreranno le tappe, dal cavalier Zamorani a Balbo passando per le star
Centosessant’anni di storia non sono poca cosa. Ed ecco che un libro è il minimo per cercare di raccontare l’associazione Circolo dei Negozianti di Ferrara, che quest’anno taglia l’importante traguardo con la pubblicazione fresca di stampa intitolata “Palazzo Roverella – Un Circolo: 160 anni di storia”. Oggi alle 17 nella corte interna del palazzo di corso Giovecca 47 c’è la prima presentazione ufficiale, alla presenza del presidente Paolo Orsatti, del suo predecessore Giovanni Piepoli, degli autori del volume e delle autorità invitate, dall’arcivescovo di Ferrara, monsignor Giancarlo Perego al presidente della Comunità Ebraica, Fortunato Arbib, dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, all’assessore regionale al bilancio, Paolo Calvano. E ci sarà l’editore Fausto Bassini, che ha credo in questo progetto editoriale.
EDIFICIO STORICO
La storia del Circolo dei Negozianti di Ferrara è una storia lunga centosessant’anni. Inizia nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando i negozi sono un punto di aggregazione della borghesia liberal-democratica. Prima sede del Circolo è l’albergo dei Tre Mori nei pressi di via Cortevecchia, poi il 13 giugno 1870 viene trasferita in un edificio di proprietà della famiglia Aventi-Roverella costruito ai primi del ’500, all’epoca del Duca Alfonso I d’Este: Palazzo Roverella, in corso Giovecca. Il rapido crescendo di attività sociali, culturali e d’intrattenimento dura con successo fino a oggi.
Dentro le pagine di questo libro tornerà a respirare il cavalier Federico Zamorani, che nel 1906 acquista l’immobile e alla sua morte lo dona in perpetuo ai soci. Rivivrà Italo Balbo, che nel 1928 rassegna le dimissioni dopo il rifiuto di portare la Casa del Fascio a Palazzo Roverella, ma viene riammesso e nominato presidente onorario. E, ancora, torneranno il Comando tedesco prima, e il Comando degli alleati poi, insediati proprio tra queste mura. E torneranno a cantare il nostro Oscar Carboni e Gino Latilla, Gino Paoli e Milva, Lucio Dalla e Laura Pausini nelle splendide feste organizzate, a partire dal dopoguerra, nel giardino e nel Salone d’Onore. E rivivrà anche quel vescovo che, durante la cerimonia del centenario nel 1961, nota particolari sconvenienti nei recenti affreschi e chiede subito di coprirli...
IL VOLUME
«Celebrare il 160º anniversario della fondazione del Circolo dei Negozianti (oggi anche Roverella) significa preservare il senso della Storia, le vicende plurisecolari e gli aneddoti di un “luogo dell’anima” narrati in queste pagine, con stili diversi ma ugualmente avvincenti, da un gruppo di lavoro composto da veri acrobati del tempo, che hanno saputo scovare molteplici documenti antichi e fonti coeve», racconta l’editore Bassini.
Il volume si apre con l’intervista di Federico Di Bisceglie a Giovanni Piepoli e l’introduzione di Paolo Orsatti. Poi, spazio ai contributi scritti p da Riccardo Modestino, Francesco Franchella, Gianni Zamorani e Achille Agnati.
Il Circolo ancora oggi è punto di riferimento per Ferrara, ospitando eventi di vaglia e personaggi di primo piano della scena politico-culturale nazionale e internazionale, presentazioni di libri, conferenze, proiezioni di documentari, concerti, cene di gala, premi prestigiosi e iniziative benefiche.
L’ANEDDOTO
Si diceva delle storie raccontate fra le pagine di questo volume. Proprio Zamorani è legato a doppio filo con la storia del palazzo e di Ferrara stessa. Racconta la storia della sua famiglia a partire proprio dal 1508, quando fu costruito l’edificio, famiglia che ebbe un ruolo importante nel commercio e nella medicina. E sotto troviamo uno stralcio delle pagine di Maria Zamorani, celebre pediatra ebrea ferrarese portata nei campi di concentramento e zia dello stesso Giovanni. Insomma, un duplice legame che sarà testimoniato oggi dalla presenza di quattro membri di questa importante famiglia ferrarese. —
D.B.
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