Sì alla terza corsia sull’A13 tra Padova e Monselice. Vale 200 milioni di euro: 50 mila i pendolari
Autostrade per l’Italia avvia le procedure per gli espropri. Il progetto andrà alla Conferenza dei servizi, poi l’appalto
PADOVA. La terza corsia della A13 Padova-Bologna è in rampa di lancio: 12,25 km da rifare ex novo con un investimento di 200 milioni di euro fra Padova Sud e Monselice, il tratto più congestionato per i pendolari, il traffico commerciale con gli innesti nelle zone industriali e il distretto delle terme fra Galzignano, Montegrotto e Abano che richiama turisti da tutta la Penisola e dall’Europa.
È l’ultimo impegno sottoscritto da Autostrade per l’Italia con la gestione Atlantia-Benetton: il gruppo ora è al centro del riassetto dopo l’ingresso di Cdp ma il cronoprogramma non cambia. I cantieri apriranno fra un paio d’anni e giorni fa è stato pubblicato l’avviso con la procedura degli espropri: gli eventuali ricorsi vanno presentati entro l’11 luglio 2021. Difficile stabilire quale possa essere la reazione dei sindaci e dei comitati popolari ma la terza corsia è fondamentale per liberare la statale Adriatica dal traffico pesante che assedia ancora Battaglia, con le auto eternamente in coda agli innesti con gli svincoli per i colli Euganei: tra le tante perle c’è anche Arquà Petrarca che si raggiunge dal casello delle terme.
Che tutto sia ormai deciso lo conferma Aspi da Roma, che sottolinea il rispetto degli impegni sulla Padova-Bologna, 116 km aperti al traffico nel 1966 fino a Ferrara e due anni dopo fino a Padova con il casello in zona industriale e il raccordo sulla A4 Venezia-Milano. L’Italia finalmente collegata da Trieste a Taranto sulla dorsale Adriatica, come ultima tappa del boom del dopoguerra. Poi è iniziata la fase di lenta stagnazione e declino.
Nel 2005 è stato sperimentato il Tutor antinebbia che ha messo fine alle stragi in autostrada e si sono gettate le basi per risolvere il nodo del raccordo di Bologna che, soprattutto d’estate, resta il vero imbuto dell’Italia. La terza corsia sulla A13 verrà realizzata pure nel tratto Ferrara sud-Bologna Arcoveggio per altri 32,5 km con un investimento di 500 milioni di euro: la tabella di marcia fissa nel 2023 la conclusione dei lavori. Per quanto riguarda l’iter, la tappa decisiva riguarda la Conferenza dei servizi che dovrà esaminare il progetto preliminare: raccolte le osservazioni dei sindaci si passerà alla fase esecutiva con il bando di gara e l’assegnazione dell’appalto da 200 milioni. Se tutto fila liscio se ne andranno un paio d’anni.
Nel dossier depositato dalla società di ingegneria di Aspi (ex Spea) per la Valutazione di impatto ambientale emergono i dati sui volumi di traffico, che hanno subito una leggera flessione dopo l’apertura della Valdastico sud A31 a Badia Polesine. L’altra variabile da considerare è lo stop causato dal Covid negli ultimi due anni. Sulla A13 si parte da un dato che oscilla tra 58.900 e 60.100 mila veicoli al giorno con punte di 70 mila in luglio: «In questo caso, l’ora di punta del giorno feriale analizzata si colloca al posto 59 tra le 8.760 ore più cariche dell’anno», si legge nel report. Insomma, è fascia rossa.
Il volume di traffico medio invece sulla tratta Monselice Terme Euganee oscilla tra i 50.233 veicoli del 2003 e i 51.724 del 2015, equamente divisi nelle due direzioni. Il traffico pesante incide per il 24 per cento. Più congestionato invece il percorso tra Terme Euganee e Padova Sud con 54.276 veicoli-day e una minore incidenza di camion. Ciò dimostra che l’area metropolitana della Grande Padova coinvolge a tutti gli effetti Abano e Montegrotto con il pendolarismo sulla A13. Ecco perché la terza corsia diventa una tappa obbligata per decongestionare quei 12 km, una tangenziale a pedaggio