Patrese jr va di fretta con i consigli di papà: è già primo tra i rookie della Formula 4

Lorenzo, figlio del pilota di F1 Riccardo, ha la velocità nel sangue: «Ho iniziato tardi ma recupero. Il mio sogno? Guidare la Ferrari»

PADOVA. Chi li conosce bene entrambi dice che hanno lo stesso sguardo. Ma mamma Francesca, che senza dubbio li conosce meglio di tutti, sostiene che non sia soltanto una questione di occhi: in comune hanno anche una sorta di “quid”. Quel “di più” che caratterizza gli sportivi di alto livello. Ce l’ha papà Riccardo, che di cognome fa Patrese, e ce l’ha suo figlio Lorenzo.

«Non so nemmeno spiegarlo, ma quando ho conosciuto Riccardo ho avuto subito la sensazione che la sua testa funzionasse in modo diverso da quella degli altri», racconta lei. «Si capiva che aveva una visione differente, una velocità particolare nel modo di pensare, e l’attitudine a non farsi spaventare dagli imprevisti. Tutte caratteristiche che ritrovo in Lorenzo. Un ragazzo molto determinato e molto low profile, se vogliamo dirla così, perché questo è l’insegnamento che gli ha trasmesso papà: l’idea che se non lavori e non hai fame di imparare e migliorarti non vai avanti».

Ecco, magari oggi è presto per capire se Lorenzo ricalcherà le orme del padre salendo agli stessi livelli, ma intanto il buon sangue non sembra proprio mentire: a nemmeno 16 anni Patrese junior, al volante di una Akm MotorSport, è in vetta alla classifica dei rookie – cioè dei piloti emergenti – del campionato italiano di Formula 4, con un primo posto sul circuito Paul Ricard di Le Castellet, in Francia, lo scorso 16 maggio, e uno a Misano, il 6 giugno.

Che poi si tratta di un campionato “italiano” per modo di dire, perché conta 37 piloti provenienti da ovunque nel mondo, ed è il primo vero passo nell’automobilismo.

DAL CAVALLO AL VOLANTE

Con un genitore del genere, uno pensa che Lorenzo sia cresciuto a pane e velocità. E invece «lui fin da piccolo amava andare a cavallo, una passione che papà e io gli avevamo trasmesso», racconta ancora mamma Francesca Accordi.

«E ha pure ottenuto risultati importanti, tanto da partecipare con la nazionale agli Europei di equitazione nel 2018. Però qualche mese prima è capitato che assistesse a una gara di kart e che volesse provare. Riccardo non ne voleva sapere, ma Lorenzo ha insistito così tanto che alla fine ha ceduto e l’ha portato a correre. A un patto: o dimostrava di avere talento oppure sarebbe tornato ai cavalli. I due sport per un periodo hanno convissuto, ma poi è diventato impossibile e Lorenzo ha dovuto scegliere, e ha puntato sui motori. In un paio d’anni ha chiuso il gap che aveva con i ragazzini che hanno cominciato molto prima di lui».

E, se ci è riuscito, è anche grazie ai consigli di papà.

LE DRITTE DI PAPÀ

Il cognome è ingombrante, ma Patrese senior non è mai stato un peso. Tutt’altro. «Mio papà non voleva che entrassi in questo mondo», conferma Lorenzo, di ritorno da scuola. «Ma pian piano anche a lui è tornata la passione. E ora dico che non credo di essermi mai divertito di più e che salire su una monoposto la prima volta è stato come realizzare un sogno. In pista lui mi aiuta molto, dispensando qualsiasi tipo di consiglio: dal set-up della macchina a come allenarmi, passando per i suggerimenti di guida. In genere le sue sono indicazioni molto tecniche. A Misano, per esempio, in una pista difficile, mi ha dato alcune dritte sui punti più adatti per i sorpassi. Ed è stato fondamentale nel consentirmi di recuperare tempo, avendo io iniziato più tardi rispetto alla maggior parte degli altri piloti. Diciamo che ottenere risultati non era così scontato. Il mio stile di guida? Gli piace, anche se mi dice che devo lavorarci ancora molto. E per riuscirci rivediamo ogni gara assieme più e più volte».

I MODELLI

«Rivedo spesso anche quelle sue, di gare. Le ripropone Sky Sport. E non nascondo che mi fa un effetto strano: a impressionarmi sono il diverso rumore delle macchine rispetto a oggi, i sorpassi e i pericoli che c’erano. Era una Formula Uno differente da quella attuale, mi sarebbe piaciuto molto viverla. I miei modelli di adesso? Verstappen e Leclerc, giovani talenti che nel prossimo futuro si giocheranno il Mondiale» prosegue Lorenzo.

«Non nego che il mio sogno sarebbe quello di pilotare una Ferrari. Per ora mi concentro sulle prossime gare sul circuito di Vallelunga, il 27 giugno. E le aspettative sono quelle di ripetere quanto di buono fatto nelle prime due uscite. Poi ci attenderanno altre quattro piste: Imola, Spielberg, Mugello e Monza, che il 31 ottobre chiuderà la stagione».

IL TRATTORE

Le sue giornate iniziano al liceo, l’English International School di Padova, dove frequenta il secondo anno («E per fortuna a scuola mi vengono incontro sia i professori sia i compagni, nei giorni in cui non posso esserci per via degli impegni sportivi»). Poi gli allenamenti, tra corsa e palestra, e col simulatore di gara che tiene nella sua stanza. In più, i test in Formula 4 sono frequenti.

Quando ha qualche ora libera Lorenzo si fa un giro a cavallo, oppure guida il trattore nella campagna di Frassanelle, vicino a casa, nel maneggio che gestisce suo fratello. Insomma, non è tipo da playstation. «So che a qualcuno può sembrare strano perché i trattori sono molto diversi dalle auto da corsa, ma certe sensazioni sono simili. In fondo, c’è sempre un motore sotto. E tutto ciò che ha un motore mi attrae».

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Il papà

Riccardo Patrese, papà di Lorenzo, ha corso 256 Gran Premi di Formula 1 fra il 1977 e il 1993, vincendone sei. In diciassette campionati è stato al volante di Shadow, Arrows, Brabham e Alfa Romeo e poi ha chiuso alla grande con la Williams e con la Benetton. È stato campione del mondo con i kart, campione italiano ed europeo di Formula 3. Ha ottenuto ottimi risultati anche nel Campionato del mondo sport prototipi al volante delle vetture Lancia, vincendo otto prove e sfiorando la conquista del Mondiale nel 1982. Per sei volte è stato campione italiano assoluto di velocità.

Il figlio

Lorenzo Patrese, 15 anni, studente, è primo nel ranking della sua categoria dopo due vittorie e altri ottimi piazzamenti in Formula 4 Italia, la competizione ideata dalla Fia per le monoposto entry level destinate ai quindicenni provenienti dal kart. Gareggia nel team AKM Motorsport grazie al supporto di numerosi sponsor.