Marina croati pronti a eseguire i test rapidi per scommettere sulla stagione estiva
Team sanitari in 12 porticcioli per effettuare i tamponi a pagamento: la proposta dell’Associazione attende l’ok da Zagabria
FIUME Ancora un'iniziativa mirata ad arginare l'emorragia di diportisti stranieri nel settore del turismo nautico in Croazia, colpito anch'esso fortemente dalla crisi pandemica. L'Assomarina, che agisce nell’ambito della Camera dell'Economia croata, si è rivolta al governo guidato dal premier Andrej Plenković proponendo un elenco di 12 porticcioli turistici nei quali si potrebbero allestire altrettanti centri per i test antigenici rapidi.
A riferirne è stato il presidente della associazione stessa, Sean Lisjak. «Abbiamo raggiunto in questo senso un accordo con l’Istituto nazionale della Salute pubblica - ha spiegato - grazie al quale dei team sanitari arriverebbero nei 12 marina con particolare attenzione ai weekend, quando armatori e appassionati del turismo nautico ritornano a casa. Si tratterebbe di controlli a pagamento, i test sarebbero comunque di estrema utilità. Infatti i diportisti non sarebbero costretti a recarsi nelle apposite strutture, a meno che non desiderino sottoporsi a controlli al ritorno nei Paesi di provenienza. Attendiamo una risposta da Zagabria in tempi brevi».
Per quanto riguarda i porticcioli dell’Adriatico settentrionale, l’associazione di Lisjak ha proposto il marina di Veruda, a Pola e quello di Ponte (Punat), sull’isola di Veglia. Questi gli altri impianti: Aci Komolac Ragusa, Aci Spalato, Aci Traù, Marina Castelli spalatini (Kaštela), Frapa Rogosnizza, Mandalina Sebenico, Aci Gessera (Jezera), Kornati Ilirija Zaravecchia (Biograd), Dalmacija San Cassiano (Sukošan) e Tankerkomerc Zara.
Lisjak ha confermato che l’importo della tassa di soggiorno per i diportisti è stata riportata ai livelli del 2020, cancellando dunque l’aumento del 20% annunciato in un primo tempo. «Al ministero del Turismo – ha dichiarato – hanno commesso un errore decidendo che gli importi fossero parificati a quelli in vigore nel 2019, quando il turismo croato respirava a pieni polmoni. La pandemia, scoppiata nel 2020, aveva visto le autorità optare saggiamente per uno sconto di 20 punti, poi revocato alcune settimane fa e senza che la situazione legata al coronavirus fosse migliorata. A Zagabria infine hanno capito lo sbaglio, tornando alle tariffe 2020».
Soffermandosi sul pagamento previsto per ora solo in modalità online dell’imposta di soggiorno, Lisjak ha ammesso l’impotenza propria e dell’Assomarina: «Abbiamo chiesto che ai diportisti anziani, quelli che non si raccapezzano con computer, smartphone e tablet, sia permesso come in precedenza il pagamento della tassa nelle varie capitanerie portuali, dove comunque devono andare per ottenere la famosa vignetta. Invece al ministero del Turismo hanno fatto orecchie da mercante, cosicché il versamento avviene e avverrà esclusivamente online sul sito nautika.evisitor.hr».
Infine Lisjak ha manifestato un cauto ottimismo sulla stagione 2021, affermando che i risultati – in base alle previsioni degli esperti - dovrebbero essere migliori rispetto al 2020. L’anno passato, nonostante l’emergenza Covid-19, i numeri su base annua nel turismo nautico croato erano stati inferiori solo dell’11%.