Mantova, Masiello: «Come contro il Legnago: Vis Pesaro più agguerrita di noi»
Il presidente: «Opachi, spiace non aver sfatato il tabù Martelli». Il vice Pecchini: «Ennesimo calice amaro, da tifoso fatico a digerirlo». Il tecnico Troise: «Ma la mentalità c'è»
MANTOVA. Si coglie tutta la delusione per l'ennesima prova disattesa dall'Acm nelle parole dei dirigenti biancorossi a fine gara. Il presidente Ettore Masiello sfila a capo chino e fatica a trovare parole che non siano di circostanza. «Bisognava vincere o perlomeno non perdere - sintetizza -. Invece commento una nuova prestazione opaca, con un solo tiro in porta nel primo tempo. Quando siamo andati sotto non siamo più riusciti a ribaltarla, d'altronde loro si giocavano tanto, hanno corso di più e sono stati più agguerriti di noi. Spiace non aver sfatato il tabù del Martelli, è stata la fotocopia del ko con il Legnago. Adesso andiamo a giocarcela a Trieste, malgrado le assenze. E vediamo un po' quel che succede».
Al vicepresidente Gianluca Pecchini, l'uomo della solidarietà con le sue iniziative benefiche, viene fatto notare che questo Mantova di beneficenza ne sta offrendo un po' troppa. «Al nostro stato d'animo fanno da contraltare le urla di gioia del clan pesarese, almeno qualcuno felice in campo c'era - mastica amaro -. Ci fa male berci l'ennesimo calice amaro nel nostro stadio. Non possiamo mascherare la delusione, perché è evidente che ci sia tra noi e in questo momento prevale ampiamente, da dirigente e da tifoso. Negli ultimi mesi in casa abbiamo faticato tanto, in trasferta si è visto qualcosa di buono in più. Stasera (ieri, ndr) ho visto anche un arbitraggio non all'altezza, che sottolineo appena nel contesto di una prova negativa. Andremo a Trieste senza dubbio rimaneggiati: che volete che vi dica, dove non arrivano i nostri meriti spero possano darci una mano i demeriti altrui».
Il tecnico Emanuele Troise sfodera il solito canovaccio: «Si è messa subito in salita, come con il Legnago. Complicato trovare spazi contro un avversario che morde le caviglie. Abbiamo anche provato a cambiare qualcosa e qualche opportunità per trovare il pari, anche se tantissime, si è presentata. In questo momento paghiamo anche un pizzico di imprecisione e di mancanza di tranquillità negli ultimi metri. Nonostante la squadra paghi chili e centimetri alle rivali, per mentalità e compattezza non ho nulla da rimproverare ai ragazzi. Non c'è alcuna maledizione del Martelli, l'assenza del fattore campo dipende dagli stadi vuoti. Per Trieste speriamo di recuperare Checchi, sarà una partita complicata ma siamo ancora in gioco».
Il mister pesarese Daniele Di Donato gongola: «Vittoria e salvezza meritate, la nostra deve essere orgogliosa di quanto fatto da questi ragazzi. Mi aspettavo di chiudere il discorso salvezza qui, me lo sentivo».