A casa degli anziani per vedere come funziona il vaccino a domicilio: ecco la procedura dei medici ora dopo ora | Ascolta il podcast
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UDINE. Se il commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo gira per l’Italia in tuta mimetica ribadendo così il suo ruolo di generale, non sono da meno i medici di medicina generale che in questi giorni stanno cominciando a somministrare i vaccini a domicilio, visto che i loro movimenti hanno bisogno di una pianificazione degna di uno scenario di guerra.
ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO AL DOTTOR KUSSINI
Lo abbiamo verificato giovedì a Latisana, seguendo minuto per minuto una coppia di dottori che nel pomeriggio ha iniziato la prima “campagna” di vaccinazioni a domicilio nella città della Bassa da parte dei medici di medicina generale.
Ad aprire la strada ai colleghi che giorno dopo giorno scenderanno in campo in tutto il Friuli Venezia Giulia per le vaccinazioni a domicilio è stato il dottor Khalid Kussini, che è anche segretario provinciale udinese della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).
La pianificazione
«In effetti questa operazione ha bisogno di una organizzazione che parte qualche giorno prima del nostro intervento – spiega Kussini – . Ogni medico deve infatti mandare in anticipo al Distretto la lista dei pazienti che per motivi di salute non hanno la possibilità di recarsi autonomamente nei centri vaccinali e che dunque devono essere raggiunti a casa. Il Distretto procede a una verifica per capire se queste persone abbiano già ricevuto la dose di vaccino per motivi diversi che sono sfuggiti ai medici di base. Quando la lista è stata “ripulita” si deve decidere quanti pazienti è possibile vaccinare in una giornata. Tutto dipende dalle forze in campo e dal tipo di vaccino che si deve utilizzare».
Le caratteristiche del vaccino
«Nel nostro caso – prosegue il medico – si tratta di Moderna. Sappiamo che ci sarà dato un flacone che consente di estrarre undici dosi. Prima della consegna a noi medici di base, il vaccino è stato conservato in frigorifero al Distretto di Latisana. Dal momento in cui buchiamo il flacone per la prima vaccinazione è consigliabile terminare le undici iniezioni entro sei ore. Nel frattempo il flacone viene tenuto in una borsa frigo che garantisce la conservazione a una temperatura bassa intanto che si passa di casa in casa». Ecco dunque che si profila il primo ostacolo all’orizzonte: il tempo. Se non si riuscisse a completare il piano delle undici vaccinazioni entro sei ore, le dosi rimanenti di vaccino sarebbero da buttare. «Ma se si pianificano bene le visite non ci saranno problemi – confida Kussini – . Un vantaggio per i medici di base è quello di conoscere bene il territorio, i pazienti e i punti esatti in cui si trovano le loro abitazioni. Si può quindi studiare in anticipo un tragitto con il percorso più breve. Se poi i medici agiscono in coppia si possono accorciare i tempi: mentre uno fa la vaccinazione, l’altro controlla i moduli del consenso che sarebbe bene fossero compilati e firmati prima. Bisogna anche attendere almeno un quarto d’ora per verificare che non ci siano effetti collaterali. Si deve dunque restare a fianco del paziente».
«Cosa succede se disgraziatamente il primo paziente si sente male e richiede un intervento complesso? Oltre al problema in sé – sottolinea il medico – , bisogna pensare alle altre dieci dosi di vaccino che corrono il rischio di essere sprecate se non iniettate entro sei ore. Se i medici sono due, uno può restare con il paziente e l’altro proseguire il giro. Ecco perché consigliamo di muoversi in coppia».
Le visite a domicilio
Con questa pianificazione alle spalle, il medico può partire. Vediamo come si è mosso Kussini.
12.35 Siamo nell’ambulatorio del dottore, in calle dell’Annunziata, a Latisana. La fase di preparazione prevede anche che il medico di base porti con sé camici, mascherine e guanti, nonché alcuni farmaci d’emergenza come adrenalina e cortisone. Il dottore mette tutto nella sua borsa e chiede alla segretaria di avvertire uno per uno gli undici pazienti in lista, dicendo che il medico di base sta arrivando. Lo dovrebbero già sapere, ma una telefonata in più rassicura le famiglie. Inoltre, al dottor Kussini tocca il compito di vaccinare undici pazienti non suoi, che hanno già ricevuto la prima dose a domicilio da medici del Distretto. Ora si troveranno di fronte per la seconda dose una persona che non conoscono: meglio informarli. Nei prossimi giorni sarà diverso perché il medico avrà a che fare proprio con i suoi assistiti.
12.55 Il medico è arrivato al distretto, dove gli viene consegnato il flacone di Moderna da poco estratto dal frigo.
12.59 In attesa che arrivi la borsa frigo (nel frattempo utilizzata da altri operatori), il personale del Distretto consegna al medico una serie di aghi e siringhe sterili.
13.00 Arriva un altro medico che potrà visitare i pazienti assieme a Kussini: è la dottoressa Silla Stel.
13.12 Viene portata la borsa frigo, dove sono sistemati vaccino e sirighe. Una App collegata al termostato registra orari e temperature. Al termine delle vaccinazioni, la stessa App registrerà i parametri finali.
13.24 I medici lasciano il Distretto in automobile. Il giro studiato a tavolino da Kussini prevede la prima visita nelle vicinanze.
13.27 La coppia di medici arriva a destinazione. Prima di entrare a casa del paziente (per motivi di privacy omettiamo riferimenti diretti) c’è la vestizione con camici, guanti e doppia mascherina.
13.30 I dottori sono pronti ed entrano in casa per la prima vaccinazione. Vengono accolti dalla badante del paziente. Tutto procede regolarmente. Il consenso è firmato, così come il resto della documentazione. L’iniezione con Moderna è fatta in pochi istanti. Bisogna attendere un quarto d’ora per vedere se ci sono reazioni al vaccino. Intanto la badante chiede di poter essere vaccinata al più presto. Tra domande e risposte l’atmosfera è distesa. Si arriva senza problemi al momento dei saluti. I medici lasciano un numero di telefono in caso di necessità.
13.45 La prima visita è terminata. Il paziente sta bene. Kussini e Stel escono dall’abitazione e si preparano alla seconda tappa, prevista sempre a Latisana, nelle vicinanze della prima abitazione.
13.47 L’auto dei medici si ferma davanti alla seconda casa. Si ripete tutto il rituale, dalla vestizione alla consegna della documentazione, all’iniezione, fino alla verifica delle condizioni del paziente.
14.03 I medici escono di casa e si dirigono verso la terza abitazione, dove troveranno marito e moglie da vaccinare.
14.08 Questa terza visita comincia con le consuete modalità. I familiari fanno qualche domanda in più per sapere dove troveranno il documento che certifica che anche la seconda vaccinazione è stata eseguita. Viene spiegato che a domicilio non è possibile rilasciarlo, ma che al loro rientro i dottori trasmetteranno tutti i dati al sistema informatico regionale. Tramite il proprio medico di base o l’accesso autonomo al portale Sesamo si potrà reperire il certificato.
14.27 Anche questa visita è conclusa. Il ritmo di circa quindici minuti per ogni abitazione viene facilmente mantenuto. Di questo passo non ci saranno rischi per la conservazione del vaccino. Tutto sarà completato ben prima del termine di sicurezza delle sei ore.
Tutte le altre tappe pomeridiane si svolgono regolarmente. I medici terminano il programma con una rapida escursione all’esterno del territorio di Latisana, dovendosi recare anche a Latisanotta e Ronchis. La media è sempre di 15-20 minuti per visita.
Ecco che alle 16.23 il dottor Kussini entra nell’undicesima e ultima casa, mentre la dottoressa Stel resta nella penultima, in attesa che trascorra il periodo di osservazione. In questo modo i medici guadagnano qualche minuto sulla tabella di marcia. Durante le undici tappe è stato anche individuato un anziano di 99 anni (parente di una paziente inserita nel giro di vaccinazioni) che non era stato ancora segnalato come persona che voleva e poteva ricevere il vaccino. Sarà messo in lista.I due medici sono soddisfatti dall’accoglienza ricevuta nelle case. Gli anziani e loro parenti, tutti sollevati dal fatto di aver ricevuto a domicilio la seconda dose, si sono aperti, raccontando in pochi minuti uno spaccato delle loro esistenze: c’è chi avendo già superato la Spagnola è sicuro di sopravvivere anche a questo virus, chi da esule aveva vissuto una odissea lasciando Istria e Dalmazia, chi si augura di incontrare gli stessi dottori per il richiamo dell’anno prossimo.
16.47 Anche l’ultima delle undici persone viene vaccinata. I medici tornano al Distretto e riconsegnano la borsa frigo. Kussini tira le somme: «Mi risulta che fino ad ora nel nostro distretto siano state vaccinate a domicilio 250 persone. Credo che con il contributo dei medici di base si possa presto raggiungere l’obiettivo di 3.500 persone vaccinate. Ricordo solo alle famiglie che non devono mettersi in moto per cercare di prenotarsi: sono i medici di base a segnalare direttamente ai Distretti i loro pazienti che non possono muoversi e hanno bisogno della vaccinazione a domicilio. Le famiglie riceveranno a casa una chiamata dai Dipartimenti o dai medici di medicina generale».