In seicento si vaccinano nel primo giorno in fiera: c'è anche una coppia sposata da 60 anni: «Ora ci sentiamo sollevati»
Il centro allestito nel padiglione 8 per adesso sarà operativo tutti i giorni dalle 8 alle 15. Con più dosi funzionerà fino alle 20. Prenotazione obbligatoria. «Ottima l’organizzazione»
UDINE. Un esempio di organizzazione e di efficienza, frutto dell’impegno delle istituzioni nel contrastare l’emergenza Covid. Il nuovo centro vaccinazioni ricavato nell’ente fiera di Martignacco e aperto dalla mattina di mercoledì 24 marzo, ha strappato consensi unanimi da parte degli amministratori regionali e comunali, ma anche dai cittadini. Decine quelli che già alle 8 erano in fila per ricevere una dose, creando un “serpentone” piuttosto lungo all’ingresso. Criticità che sarà risolta nei prossimi giorni con l’apertura del sottoportico per le attese.
Fedriga e i meriti delle regioni
«Il centro è un simbolo dell’impegno profuso non solo dal Friuli Venezia Giulia, ma da tutte le regioni per portare avanti la campagna vaccinale che, di fatto, si poggia esclusivamente sull’organizzazione regionale». Queste le parole del governatore Fvg Massimiliano Fedriga, intervenuto insieme al suo vice Riccardo Riccardi, ai vertici dell’AsuFc e diversi amministratori locali.
«Il personale impiegato è regionale e la logistica di questi centri è in capo a noi – sottolinea Fedriga –. Dovevano darci 300 persone aggiuntive a fronte di un fabbisogno di 600, ma ne sono arrivate soltanto 50. Dal livello nazionale ci mandano solo le dosi, e non sempre arrivano. Quindi mettere sul banco degli imputati le Regioni dopo gli sforzi fatti malgrado le mille difficoltà, è ingeneroso. La continua umiliazione delle tante persone che si stanno impegnando per portare avanti questa campagna vaccinale e per mettere in sicurezza i cittadini – chiude il governatore – non può più essere accettata».
I numeri del centro
In questa prima fase a Martignacco opereranno una ventina di operatori sanitari, in grado di vaccinare fino a 500-600 persone al giorno, dalle 8 alle 15. Quando la disponibilità di dosi crescerà, così come il personale a disposizione (saranno impiegati fino a 60 operatori) il nuovo centro sarà in grado di soddisfare oltre 2 mila richieste al giorno, lavorando a ciclo continuo tutta la settimana dalle 8 alle 20. Le postazioni di somministrazione sono 18, 14 quelle di accettazione, e ogni passaggio è controllato dai volontari di Protezione civile e Croce rossa. Le maglie, quindi, sono piuttosto strette, e chi non ha prenotato difficilmente può riuscire a superare i vaRchi.
Perché la fiera
A spiegare la strategicità dell’ente fiera è Riccardi: «Il centro è stato ricavato in spazi adeguati e facilmente raggiungibili – afferma – e tutto il sistema testato in queste settimane ci consente di proporre un’organizzazione impeccabile. Speriamo che le persone siano contente e che il sistema sanitario riesca a dare le risposte attese dopo un anno di fatica alle spalle. È l’ultimo miglio che dobbiamo fare nella campagna vaccinale».
Le testimonianze
Nella sala di osservazione, dove le persone restano 15 minuti dopo aver ricevuto la dose, si vedono volti distesi e felici. «Ho 72 anni, sono un soggetto fragile – confessa Piero Feruglio –. Mi sono presentato alle 7.30 all’ospedale di Palmanova per prenotarmi e alle 9 ero già qui in fiera». Biagio Spadavecchia è un non vedente di 67 anni: «Tutto è andato bene, speravo di potermi vaccinare prima visto che è un anno che sono recluso in casa. Ora mi sento sollevato».
In molti sono arrivati nel nuovo centro per la seconda dose di vaccino, come Mario Bertoni, classe 1928: «Ho trovato molta organizzazione e preparazione: tutto è andato bene. Sono contento di essermi vaccinato». Non mancano le coppie in sala d’attesa: da Cervignano arrivano Gennaro Tufano, 87 anni, e Beatrice Auesperg, 82 anni: «Siamo insieme da 60 anni – raccontano – e ci siamo trovati molto bene. Guai a non vaccinarsi». Anche Tino Di Lorenzo, 87 anni, ed Emilia Cernecca, 80 anni, hanno potuto vaccinarsi insieme: «Aspettavamo questa seconda dose, ora siamo più tranquilli». Il signor Adriano (non ha voluto dire il suo cognome), vive a Udine e ha 82 anni: «Ho portato le stellette per una vita, e consiglio tutti di fare il vaccino». Da Faedis arriva Bruna Cecutti, 84 anni: «Non ho sentito niente e non ho avuto paura. L’organizzazione mi è piaciuta».