Processo alluvione Aulla, Barani si assolve: «Non ho responsabilità»
Sentito in aula come imputato per l’evento del 2011 sulle costruzioni autorizzate. L’ex sindaco sostiene che non esistono atti a sua firma, né concessioni edilizie
AULLA. L’ex senatore ed ex sindaco di Aulla Lucio Barani è arrivato in tribunale con tanto di foto panoramica della città e bacchetta per indicare gli interventi sul fiume. Ieri era il giorno della sua testimonianza di fronte alla giudice Valentina Prudente, nel processo sull’alluvione dove è imputato, insieme ad altri, per il reato di disastro colposo. Ma la sua linea, incalzato dalle domande del pm onorario Marco Rapelli, è di negare le responsabilità.
L’esame non è durato molto, contrariamente alle attese. Ieri Barani ha dovuto rispondere alle domande del pubblico ministero riguardo alle responsabilità che gli vengono imputate, nella funzione di sindaco che ricoprì dal 1990 al 2004, nella gestione dell’urbanizzazione di Aulla, ritenuta concausa del disastro causato dall’alluvione del 2011. L’aver consentito di costruire troppo ad Aulla avrebbe comportato, almeno in parte, una situazione di rischio per il territorio.
Il pm ha estratto una quarantina di delibere riguardanti gli immobili, contestando una per una le responsabilità che ritiene.
Barani però nel punto si è difeso chiedendo se tra quelle delibere ci fossero atti firmati di suo pugno. Facendo sintesi della posizione difensiva, si può dire che l’urbanistica è una competenza del consiglio comunale e non del sindaco. Perciò, ha sostenuto a più riprese Barani, il ruolo del sindaco all’interno del consiglio è paragonabile a quello di un qualunque consigliere.
Pertanto, non rispondendo i consiglieri dei voti d’indirizzo politico, Barani non ritiene che esistano degli atti che, come sindaco, dimostrino la sua responsabilità nelle varie delibere.
Poi c’è la questione delle concessioni edilizie, altro angolo dell’argomentazione accusatorio riguardo alle responsabilità che Barani avrebbe avuto.
Ma anche in questo caso l’ex sindaco, in aula, ha respinto ogni addebito.
Barani ha spiegato che, così come l’urbanistica è competenza del consiglio comunale, le concessioni edilizie fanno invece capo ai dirigenti.
Andando avanti con l’argomentazione nella sua testimonianza, Barani ha richiamato il principio dell’autonomia dirigenziale, che vorrebbe che siano i dirigenti a fare le istruttorie per poi accogliere, rigettare o accogliere parzialmente con prescrizioni le domande edilizie.
Quindi, anche in questo caso, secondo Barani non c’è alcuna responsabilità del sindaco nelle decisioni che furono prese in questo ambito e che poi, ritiene la procura, portarono a creare le condizioni per amplificare il disastro causato dall’alluvione.
A processo oltre a Lucio Barani, ex sindaco di Aulla, Roberto Simoncini, sindaco alla data dell’alluvione, Giovanni Menna, dirigente provinciale, i dirigenti del comune di Aulla Franco Testa, Giuseppe Lazzerini, Mauro Marcelli e Ivano Pepe, l’ex vicesindaco e assessore comunale aullese Gildo Bertoncini e Giovanni Chiodetti, ex assessore comunale alla protezione civile.
Il controesame di Barani, da parte delle difese, si terrà il prossimo 7 aprile. —