Sms in ritardo e prenotazioni in tilt, anche a Mantova la corsa al vaccino è a ostacoli
Il caos: c’è chi è convocato a Cremona e chi non riceve il messaggio e viene chiamato d’urgenza
MANTOVA. L’obiettivo è «vaccinare l’80% della popolazione entro fine settembre». Il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo è stato chiaro sabato scorso parlando con i giornalisti dopo essere stato vaccinato con AstraZeneca. Una corsa contro il tempo, dunque.
Ma anche le gare hanno le loro regole. E non sempre in questa campagna vaccinale sono state perfettamente rispettate da parte di chi sta gestendo la delicata pratica. La frenesia, giustificata per vaccinare il maggior numero di italiani, si scontra purtroppo ogni giorno con i tagli alle forniture, il recente stop dell’Agenzia del farmaco su sicurezza e efficacia del vaccino AstraZeneca (poi riammesso) e con il sistema regionale di gestione delle prenotazioni che va spesso in tilt, come successo sabato a Cremona, Monza, Como e Varese dove gli hub vaccinali erano deserti per il mancato invio degli sms di convocazione.
Un campionario di errori e disguidi che sta creando scompiglio e incertezza anche in provincia di Mantova, dove ormai da giorni è scattata la chiamata diretta di chi non ha ricevuto il messaggio. E non solo.
CONVOCATO A CREMONA
In questo caos è inciampato anche l’ex sindaco di Asola, Romano Zucchelli, 82 anni tra un mese. «Il 22 febbraio – racconta – ho prenotato il vaccino in farmacia. Alle ore 20,15 del 19 marzo ho ricevuto finalmente l'invito a presentarmi, ma la convocazione era fissata alle 9,25 dello stesso giorno presso un centro vaccinale di Cremona. Lascio a voi considerazioni e commenti». Il giorno dopo Zucchelli torna farmacia per cercare di capire e lì gli danno un numero verde da chiamare. «Ho provato ma al pomeriggio non rispondeva più nessuno. Poi ho saputo che è attivo solo al mattino. A quel punto ho chiamato l’ufficio vaccini di Asola e da quanto ho capito mi hanno inserito nelle liste di riserva nel caso in cui qualcuno non si presenti all’appuntamento. Al momento, dunque, sono in panchina». Non è escluso che l’ex sindaco di Asola sia stato vittima degli errori commessi da Aria, la società regionale che gestisce le prenotazioni, dato che proprio ieri l’altro è andato in tilt il sistema delle convocazioni in molte città lombarde.
«Era già successo anche in passato che qualche mantovano venisse convocato a Cremona – fanno sapere dall’Asst di Mantova – ma sono sempre meno e in ogni caso se dovesse succedere ancora chiamino subito i nostri uffici e sistemeremo la cosa».
IL PASSAPAROLA TRA INSEGNANTI
Sabato scorso, alla ripresa dalla vaccinazione con AstraZeneca, alcuni insegnanti hanno ricevuto la dose nei poliambulatori di via Trento. Tutto regolare: avevano prenotato e hanno ricevuto il messaggio di convocazione. Altri colleghi, sapendo che si vaccinava anche in via Trento, si sono presentati spontaneamente senza appuntamento e anche loro hanno ricevuto la dose di vaccino. In poche ore, però, c’è stato il passaparola e davanti ai poliambulatori sono arrivati altri insegnanti speranzosi. «Per recuperare lo stop dei tre-quattro giorni in cui AstraZeneca era stato sospeso e per non disperdere nemmeno una dose – chiariscono dall’Asst – abbiamo vaccinato anche altri insegnanti che non avevano ancora ricevuto la convocazione, ma questa non è la regola». Purtroppo la stessa situazione si è presentata anche ieri al Poma, dove una ventina di insegnanti si è presentata alle 15 ed è rimasta in attesa fino alle 20 senza ottenere il vaccino. Solo pochi giorni fa la Regione aveva chiaramente detto che «non sono previste né ammesse autocandidature e che per evitare che dosi di vaccino vadano disperse, per la mancata presentazione di alcuni pazienti, tutti i centri vaccinali lombardi hanno creato liste di riserva omogenee con le categorie interessate». Lo stesso direttore generale del welfare, Giovanni Pavesi, aveva aggiunto che «sono giornate in cui, anche legittimamente, i cittadini pongono domande. Molte persone si stanno anche presentando negli ospedali per candidarsi alla somministrazione del vaccino, ma su questo punto è necessario fare chiarezza. Confidiamo nella collaborazione e senso civico da parte di tutti, evitando tra l'altro code inutili e il rischio di assembramenti».
È’ l’8 marzo e inizia la vaccinazione degli insegnanti, ma molti di loro non hanno ricevuto la convocazione. Allora dall’Asst scatta la chiamata diretta di chi è in lista. E si procede. Due settimane dopo, sabato scorso, arriva la chiamata ufficiale con sms. «Ho chiamato il numero verde per dire che lo avevo già fatto l’8 marzo – racconta un’insegnante – mi hanno risposto che a quel punto l’appuntamento era annullato».
AL PADIGLIONE 5
Sabato era circolata la notizia dell’apertura di un polo vaccinale al padiglione 5 del Poma, quello adibito ai poliambulatori, e qualcuno si è chiesto se fosse vero. «Sì – spiegano dal Carlo Poma – tutti i poli vaccinali tradizionali sono aperti sabato e domenica per il personale scolastico». A disposizione quindi i presidi di via Trento e il padiglione 5 dell’ospedale di Mantova.