Misuraca, la nuova carriera può essere in cabina di regia
Ha fatto il trequartista e la mezzala, ora Tesser lo ha proposto davanti alla difesa A Ferrara è stato tra i migliori, con Calò ko, sarà confermato lì contro il Cittadella
PORDENONE. Non è mai troppo tardi per riproporsi in un nuovo ruolo, anzi: il cambiamento può anche allungare una carriera. Chissà, magari sarà così anche per Gianvito Misuraca, nato trequartista, trasformatosi in mezzala e ora sulla strada per diventare un ottimo regista. È ciò che ha suggerito la sua prestazione con la Spal. Dopo alcune timide gare da metodista, al Mazza il vice-capitano del Pordenone al Mazza è stato tra i migliori in campo e ha guidato il gruppo verso la vittoria. E visto il perdurare dell’assenza di Calò, si sta preparando per giocare nella stessa posizione nell’incontro col Cittadella, in programma domani a Lignano (il via alle 14).
Vedere Misuraca play, perlomeno tra i ramarri, non è però una novità assoluta. La prima volta fu il 3 settembre 2016. Alla seconda partita con la sua nuova squadra – arrivava dal Bassano – giocò davanti alla difesa al posto di Burrai squalificato. Una soluzione d’emergenza, perché da lì in poi ricoprì quasi sempre il ruolo di mezzala destra. È stato così anche nelle stagioni successive, prima dell’attuale campionato. L’esordio (dal 1’) col Brescia, quindi le battute finali delle gare con Entella e Venezia.
Esperimenti discreti, ma solo perché il neroverde non era in forma. Da quel momento è stato un crescendo. Ha disputato quattro partite di fila, di cui tre da titolare e una come mezzala (col Lecce). Dopo aver giocato dall’inizio col Cosenza, col Vicenza ha preso il posto di Calò e si è riproposto – alla grande – con la Spal. Il segreto di questa trasformazione? Sicuramente il fatto di poter scendere in campo con continuità, in modo tale da entrare in forma. Lui, più di tutti, ne aveva bisogno, dopo essere stato due volte ai box per infortunio. In secondo luogo, lui stesso si è convinto di poter ricoprire questo ruolo. Gambe più testa: il gioco è fatto.
«Conosco il calciatore e la persona: uno come lui, calcisticamente intelligente, può essere impiegato ovunque – afferma Filippo Cristante, ex tecnico della Primavera dell’Udinese, assistente di Fabio Rossitto nel Pordenone da febbraio a maggio 2018 –. Nella nuova posizione porta le sue caratteristiche: muscoli e grande verticalità. Non tocca spesso il pallone, ma non tutti i play devono essere “accentratori”. Lui sa cosa vuole mister Tesser e quindi cerca spesso la profondità. Per me non si tratta di una sorpresa. E la società ha puntato su di lui anche perché è consapevole della sua versatilità e della capacità di provare nuove sfide».
Cristante è convinto delle potenzialità da regista di Misuraca. L’inizio è stato più che positivo, ora sta a lui continuare così. A breve taglierà il traguardo delle 150 presenze in neroverde (ora è a 146): possibile lo faccia nella sua nuova veste.