Mantova, rapinavano giovani in centro storico: arrestati due fratelli
Il primo episodio si era verificato vicino al Teatro Sociale quando, dopo aver chiesto di cambiare delle banconote, coltello in pugno e facendo finta di essere armati avevano minacciato un trentenne e due ventenni
MANTOVA. Lo scorso 9 febbraio, insieme al fratello maggiore, esperto in materia, rapinò tre ragazzi sotto la minaccia di un coltello e, poco dopo, strappò una banconota dalle mani di un’altro: adesso il 16enne mantovano di origine serba, D.M., è stato identificato e rintracciato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Mantova, con la collaborazione dei colleghi di Bari San Paolo. Il ragazzo è già detenuto, per altri colpi messi a segno sempre con il fratello maggiore, nel carcere minorile di Bari dove gli è stata notificata la nuova ordinanza di custodia cautelare.
Il primo episodio si era verificato vicino al Teatro Sociale quando, dopo aver chiesto di cambiare delle banconote, coltello in pugno e facendo finta di essere armati (il grande urlava «tira fuori la pistola») avevano minacciato un trentenne e due ventenni; uno di loro era stato afferrato alla nuca e costretto ad abbassarsi gridando «Ti ammazzo, ti faccio fuori». Tutto per un bottino misero, settanta euro.
Il secondo episodio, sempre con il pretesto di cambiare delle banconote, si era verificato lungo il tragitto tra le piazze Cavallotti e Martiri, in corso Libertà. La vittima, che si trovava in compagnia di quattro amici, in quel momento lontani, era stato avvicinato dai due malviventi in bici: la banconota da 50 euro gli era stata strappata di mano non appena estratta dal portafogli per procedere al cambio dei soldi. Nello strappo gli avevano anche torto una mano.
I carabinieri hanno potuto ricostruire entrambi gli episodi grazie ai dettagli forniti da vittime e testimoni, che, sottoposti a riconoscimento fotografico, hanno individuato i due fratelli senza ombra di dubbio. A dare ulteriore riscontro alle testimonianze anche i filmati del sistema di videosorveglianza. Il sedicenne è stato così trattenuto nel carcere minorile di Bari.
Già in prigione anche il complice, il fratello diciannovenne: con un passato criminale nonostante la giovane età, dentro e fuori dai carceri minorili e dalle comunità, è considerato dalle forze dell’ordine un pericolo sociale.