Lucca, nell’anno del Covid crollano le nascite
LUCCA. Si chiama Sophia la prima nata del 2021. È venuta al mondo all’ospedale San Luca quando l’orologio segnava le 2,23. È quello il momento in cui mamma Pasqualina e babbo Valentino, giovane coppia di Porcari, hanno finalmente realizzato di essere genitori.
Qualcuno potrebbe vederlo come un segno: sophia in greco significa “sapienza” e sarà proprio un prodotto della conoscenza (il vaccino) a permetterci di sconfiggere il Covid. Che, però, in questo 2020 si è fatto sentire anche dove meno ci si aspettava, ovvero nei reparti di Ostetricia. L’Italia intera registra un crollo delle nascite negli ultimi 12 mesi, anche se i dati definitivi non ci sono ancora. Lucca non fa eccezione, sebbene tenga meglio di altre zone del Paese. Il calo è nei numeri: 835 nati al San Luca (compresi i gemellari) e 218 a Barga, nel punto nascite dell’ospedale San Francesco. In totale appena 1053, l’ultimo dei quali è venuto al mondo il 31 dicembre: si chiama Joussef, pesa 3,480 chilogrammi ed è figlio di Samanta e Achraf.
Un bambino bellissimo che però vale sempre uno: così sono 185 in meno i nati rispetto al 2019 (-15%). Una diminuzione che diventa ancor più macroscopica se si guarda agli anni passati, quando tra Lucca e Barga venivano messi al mondo 1.400-1500 bambini. Il record nel 2012 con 1.610 nascite. Il calo demografico dell’Italia non è un problema di oggi, ma il Covid lo ha acuito. Come detto in altre zone non va meglio: l’ospedale di Livorno, che fino a qualche tempo fa si muoveva sui 1.400 parti l’anno, nel 2020 si è fermato a 860, mentre il Versilia, che in passato aveva un discreto margine su Lucca, scende per la prima volta sotto quota mille (982 parti e 989 nati con i gemellari).
Eppure dal 2008 in poi, ovvero da quando a Lucca è arrivato Gianluca Bracco, primario di Ostetricia e Ginecologia, la città dell’arborato cerchio ha saputo recuperare posizioni e attrarre pazienti da altri territori. Stimato professionista (da anni figura nell’Olimpo dei medici più pagati dell’ex Asl 2) Bracco arrivò con l’arduo compito di risollevare un reparto in crisi e l’impresa gli è sempre riuscita. In anni di calo demografico il Campo di Marte prima e il San Luca poi sono riusciti ad andare controtendenza, passando dagli 886 nati del 2008 agli oltre mille (eccetto il 2019). Stavolta il miracolo non è riuscito per colpa della pandemia: «Il Covid ha influito sul calo delle nascite – spiega il primario – Ovunque si sono registrati decrementi significativi, e in alcune zone ben più che a Lucca. Si pensava che il lockdown e la permanenza in casa potessero aiutare a fare figli ma non è successo: la paura e le difficoltà economiche non sono un incentivo a procreare. Guardiamo l’aspetto positivo: le partorienti continuano a venire con fiducia nel nostro ospedale, che si è dimostrato efficiente e all’avanguardia anche in questa situazione». Il San Luca è punto nascite Covid: qui possono partorire anche le donne positive: ben 15 i parti Covid registrati nel 2020, tutti riusciti e senza contagi tra madre e figlio. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA