Addio a “Caio” vinto dal male a 33 anni
Claudio Miolo era elettricista, aveva giocato a calcio nel Real Sella e amava il ciclismo
RIVIGNANO TEOR. Era un ragazzo di compagnia, ogni occasione era quella giusta per fare festa ed era un grande appassionato di calcio e ciclismo. Claudio Miolo, per gli amici “Caio”, se n’è andato troppo presto, a soli 33 anni, stroncato da un male contro il quale stava combattendo dal maggio del 2019. A piangerlo, oltre ai genitori Bruna e Gaetano, la sorella Stefania e gli altri familiari, sono tantissimi amici, in primis quelli della società calcistica del Real Sella dove lui ha militato alcune stagioni.
«Era un ragazzo molto amato in paese – sottolinea il sindaco Mario Anzil –, tutta la comunità rivignanese è rimasta scossa nell’apprendere la triste notizia. Quando una persona era così benvoluta è ancora più difficile da accettarne la perdita. Ci stringiamo ai familiari, in questo momento di dolore».
La malattia contro cui combatteva da un anno e mezzo sembrava in un primo momento essersi fermata, per poi ritornare a farsi sentire e nell’ultimo mese le sue condizioni di salute si sono aggravate. Il cuore di Claudio, elettricista per la Ab, un’azienda con sede a Brescia e impegnata nella costruzione di impianti di biomassa, ha ceduto giovedì mattina all’ospedale di Latisana dove era ricoverato. La famiglia ha acconsentito all’espianto degli occhi.
Il 33enne, che viveva a Rivignano con i genitori, per un paio di anni ha giocato a calcio nella società dilettantistica Real Sella, presieduta da Damiano Odorico, prima di approdare in un’altra squadra e poi smettere a causa di un infortunio. «Con noi – racconta Odorico – ha giocato dal 2011 al 2014, ma anche dopo siamo rimasti in contatto, veniva sempre a vedere le partite e con lui non ci si annoiava mai. Sapeva sempre cosa dire e cosa fare per tirare su il morale alla squadra e ai suoi amici. Amava divertirsi e far divertire e ancora non ci credo che non ci sia più».
Le persone che gli volevano bene descrivono Claudio Miolo come un «festaiolo», un ragazzo intenzionato a godersi il bello della vita e, nello stesso tempo, sempre pronto a dare una mano a chi ne avesse bisogno. Un ragazzo come tanti, strappato alla vita prima di riuscire a portare a termine tutti i suoi sogni.
«Se n’è andato con il sorriso, è stato un esempio di dignità per tutti noi – ricorda commossa la sorella maggiore Stefania –, era lui che ci faceva forza e ci spingeva ad andare avanti. Aveva molti amici, per il suo carattere allegro e disponibile. Dopo ogni ciclo di chemio cercava sempre qualcosa da fare, dal dipingere il portone alla grigliata di Ferragosto, non smetteva di fare progetti. E se gli chiedevi come stava, rispondeva sempre “bene”. Mancherà davvero a tanti, un vuoto difficile da colmare». Sono tanti i ricordi che Stefania conserva e che terrà stretti al cuore. «Con mio marito correva in bici e nostra figlia lo adorava, stravedeva per lo zio». I funerali di Claudio Miolo saranno celebrati sabato 31 ottobre alle 15 nel duomo di Rivignano.