All’asta al miglior offerente i 22 alloggi sfitti dell’Usl 3 a Venezia
Unico vantaggio per il Comune, la prelazione a parità di offerte d’acquisto. Ma Ca’ Farsetti, che voleva un accordo prima, non parteciperà alla gara
Andranno all’asta al miglior offerente i 22 alloggi sfitti di proprietà dell’Usl 3 Serenissima messi sul mercato su indicazione della Regione e l’unica prelazione concessa al Comune di Venezia, che con il sindaco Luigi Brugnaro si era detta disponibile all’acquisto in blocco in prelazione degli appartamenti, quasi tutti nella Venezia storica, sarà quella di aggiudicazione a parità di offerta, se parteciperà alla gara.
Ma lo stesso Brugnaro aveva già anticipato che la Regione avesse indetto la gara pubblica, Ca’ Farsetti non avrebbe partecipato, per non alimentare offerte al rialzo. Dunque gli alloggi andranno a chi presenterà l’offerta economica più alta, anche se la Regione ha posto nel bando altri due “paletti” che potrebbero in qualche modo agevolare i residenti veneziani rispetto a acquirenti esterni.
Il primo è che chi compra non potrà rivendere prima che siano trascorsi otto anni dall’acquisto. E il secondo è che sarà considerata offerta migliorativa quella presentata dall’acquirente che si impegnerà a trasferirvi la residenza per almeno cinque anni, a parità di offerte.
Il valore complessivo degli immobili come base d’asta sarà si 8 milioni 696 mila e 300 euro. Il Comune si era detto interessato ad acquisirli e anche a sostenere il relativo sforzo economico, per metterle a disposizione chi vuole risiedere a Venezia o vuol tornare a farlo.
Ma la Regione è mossa evidentemente da altre considerazioni riguardo alla vendita, che riguardano il reperimento di nuove risorse per il potenziamento dei servizi sanitari dell’Usl. Gli alloggi che sono messi in vendita con la nuova asta annunciata dalla Regione non erano mai stati messi sul mercato in precedenza. Il valore medio di prezzo è superiore per ognuno ai 150 mila euro.
A oggi, quelli sfitti e già sottoposti a perizia di stima e quindi da porre sul mercato, sono in tutto 21 quelli sparsi nei sestieri della città antica: 9 sono a San Marco, 6 a Castello, 3 a Cannaregio e 3 a Dorsoduro. In più ce n’è uno anche a Mestre.
L’Usl veneziana aveva già detto di aspettare indicazioni dalla Regione sulla modalità di vendita del “pacchetto” di immobili, tra cui parecchi alloggi in centro storico, che saranno progressivamente alienati su indicazione di Palazzo Balbi per migliorare con il ricavato strutture e macchinari degli ospedali dell’area veneziana.
Il timore di molti è che gli alloggi invece che ai residenti finiscano per essere utilizzati per nuove affittanze turistiche, anche se la crisi economica indotta dall’emergenza coronavirus cambierà per diverso tempo anche la situazione dei flussi turistici a Venezia e probabilmente quindi anche la domanda di alloggi di questo tipo. Già nel 2017 l’Usl 3 aveva immesso nel mercato immobiliare 149 immobili, soprattutto alloggi, ma anche terreni e negozi, a Venezia, Isole e Mestre, in modo da coprire con il ricavato delle vendite parte della spesa sanitaria. I tentativi precedenti dell’azienda sanitaria di vendere i suoi immobili non sono andati a buon fine. Deserta l’asta per cederli in blocco a un unico grosso operatore immobiliare, ma non hanno avuto esiti soddisfacenti anche le successive aste che hanno provato a metterli in vendita singolarmente. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA