Botte e minacce alla ex, finanziere a processo
La citazione diretta a giudizio emessa dal pm a carico di un cinquantenne triestino. Il militare sotto inchiesta dopo la denuncia della compagna. Aperto anche un procedimento disciplinare delle Fiamme gialle
TRIESTE.Pugni e calci alla compagna. E minacce di morte. Dovrà rispondere di lesioni personali aggravate e di violenza privata un finanziere triestino in servizio nel Comando del capoluogo.
Il militare, un cinquantenne la cui identità deve rimanere anonima in modo da non rendere identificabile la vittima, sarà processato. I superiori della Guardia di finanza hanno già aperto un procedimento disciplinare a suo carico.
I fatti sono stati accertati dal pubblico ministero Maddalena Chergia, il magistrato titolare del fascicolo di inchiesta.
Le violenze si trascinavano da tempo, fintanto che la donna – anche lei residente a Trieste – non ha trovato il coraggio di sporgere denuncia e rivelare tutto alle forze dell’ordine. E così è partita l’indagine.
La vittima ha riferito nei dettagli un episodio in particolare che risale a metà del settembre scorso. L’uomo, sempre secondo quanto riportato nella denuncia, in quell’occasione aveva colpito ripetutamente la convivente con una serie di pugni e calci.
La donna era finita all’ospedale, dove le erano state diagnosticate contusioni multiple e la frattura di una costola. Le lesioni sono documentate in un referto medico del Pronto soccorso.
Durante l’aggressione il finanziere triestino aveva anche minacciato la compagna con queste parole: «Tu muori qua a casa mia, non ti faccio uscire».
La donna aveva cercato di scappare e di chiamare aiuto. Ma il cinquantenne glielo aveva impedito puntandole addosso un cacciavite. «Se chiami aiuto ti ammazzo qua...».
La compagna è stata oggetto di violenze anche in altre circostanze. In precedenza, nell’estate del 2019, durante un litigio l’uomo le aveva impedito di telefonare alle forze dell’ordine strappandole lo smartphone delle mani. Poi glielo aveva rotto.
Una situazione che per la donna era diventata insostenibile. La convivente viveva nella paura costante di subire maltrattamenti e violenze.
Stando a quanto riportato negli atti giudiziari del procedimento penale, sui reati contestati all’imputato (lesioni personali, violenza privata e minacce) pesa anche l’aggravante di aver commesso i fatti «in danno di convivente o comunque di persona a lui legata da relazione affettiva», così si legge nella documentazione giudiziaria che ripercorre in sintesi quanto avvenuto.
Il pubblico ministero ha emesso a carico del militare della Guardia di finanza un decreto di citazione diretta a giudizio. L’udienza in Tribunale è fissata per il 7 marzo del prossimo anno.
Il cinquantenne è difeso dall’avvocato di fiducia Andrea Frassini del Foro di Trieste. —