Isontina Ambiente cerca casa L’Albergo impiegati si fa avanti
Proposta avanzata dal vicesindaco Venni all’assemblea dei soci della multiservizi Tavella: La sede ronchese su 6 appartamenti è ormai piccola e non funzionale
Prender casa, per la maggior parte dei cittadini, è probabilmente il principale investimento nella vita. E anche quando di mezzo c’è un ente pubblico o una società partecipata il passo deve essere ben ponderato. Quindi quasi certamente si procederà camminando sulle uova pure nella scelta del nuovo quartier generale della multiutility Isontina Ambiente, dislocata attualmente a Ronchi su sei appartamenti di proprietà della srl in due diversi complessi condominiali e un magazzino in locazione a 40 mila euro l’anno nella zona aeroportuale. Pur se un’opzione è già stata posta sul piatto, avanzata all’ultima assemblea dei soci dal vicesindaco Paolo Venni, assessore con delega alla Raccolta rifiuti di Monfalcone. Si tratta dell’ala dell’ex Albergo impiegati in via Bologna 1. Da dove peraltro entro tre mesi il Consorzio per lo sviluppo economico deve traslocare, ritornando in centro.
Venni ha buttato lì l’offerta: 700 metri quadrati di spazi. Si vedrà come andrà a finire. Per il momento l’operazione cambio casa, come sottolinea l’amministratore unico di Isa Giulio Tavella, è a una «fase embrionale». È indubbio però che la multiutility necessiti di nuovi spazi logistici, anche in un’ottica di sviluppo: gli attuali sei appartamenti non sono collegati tra loro, risultano dislocati su piani diversi e per andare da un ufficio all’altro è spesso necessario attraversare la strada. Condizioni non ottimali per la trentina di dipendenti. Poi c’è la questione della sede operativa: sempre come chiarito dal vertice Isa, la multiutility ha in locazione spazi in zona aeroporto che sono diventati «troppo piccoli», tant’è che «alcuni mezzi vengono parcheggiati sulla strada, in area non di pertinenza della società» e solo una parte beneficia di superfici al coperto.
«Il tema è stato effettivamente affrontato – conferma Tavella –: l’assemblea ha dato indicazioni all’azienda di acquisire proposte privilegiando immobili di proprietà dei comuni o comunque pubblici». Di qui la “zampata” di Monfalcone con Venni. E chissà come la vedono, l’opzione Albergo impiegati, le altre municipalità. «Nessuno si è espresso», puntualizza l’amministratore unico di Isa. Tranne Enrico Bullian, sindaco di Turriaco. Non sull’Albergo impiegati, comunque. Bensì sulla strategia di scelta: corretto si parta nelle ricognizioni da immobili pubblici. Inoltre i Comuni hanno chiesto alla dirigenza di redigere una scheda sull’effettivo fabbisogno logistico di Isa, specificando le metrature per spazi coperti e scoperti, sicché è già stata formulata, sul punto, una relazione di sei pagine. Stando al documento, non strettamente vincolante, si ipotizza la necessità di un migliaio di metri quadrati per la parte amministrativa; a corredo ulteriori 200 mq per i magazzini e altrettanti da adibire a tettoia-park. Per la parte operativa, invece, altri mille metri quadrati per il settore amministrativo (spogliatoi, magazzino per cassonetti, dotazioni e attrezzi), duemila per la zona scoperta e altri 300 per la tettoia-parcheggio. Non va scordato che attualmente la sede ronchese ospita inoltre l’unico sportello zonale (Staranzano ha perso l’ufficio), gli altri si collocano a Gradisca, Cormons e Gorizia. Isa garantisce prestazioni e servizi a 28 Comuni.
Ovviamente si tratta appunto di valutazioni flessibili. Molto dipenderà dalla tipologia di spazi che saranno prospettati e dalle condizioni contrattuali finanziarie. Sulla carta, cioè, quella complessiva metratura rappresenta un desiderata. Viene «privilegiata, per ragioni economiche, l’acquisizione dell’immobile, a meno di condizioni di locazione particolarmente vantaggiose», conclude Tavella. —
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