Un centro culturale sulla storia Ecco Cielo, sogno per Ferrara
«Più di una biblioteca o un museo, un luogo di studi sul ’900 nella città» Ospiterebbe il ricco archivio dell’ex ospedale psichiatrico e donazioni di privati
Ne avevamo parlato una prima volta alla fine del 2019. L’idea era di Marco Turchi, ex responsabile dell’ospedale psichiatrico di via San Bartolo, che aveva pensato di realizzare in città una biblioteca dedicata al ’900, partendo dai circa 20.000 volumi che si trovavano nella biblioteca di quella struttura, ora ammassati in scatoloni nel magazzino dell’Usl di Santa Maria Maddalena. Ma il progetto da subito prevedeva di inserire anche cimeli, documenti e volumi di privati, in primis quelli dell’ex assessore Davide Mantovani, che si era detto disponibile a mettere a disposizione della città il proprio patrimonio di libri, specie quelli dedicati al Risorgimento. Purtroppo, però, poche settimane dopo Mantovani è deceduto, ma resta la volontà della famiglia di confermare tale donazione, al pari di altri appassionati ferraresi che hanno deciso di dare il proprio contributo.
Nel frattempo, sono passati diversi mesi, quasi un anno, e Turchi non ha abbandonato il progetto, il quale ora ha anche un nome, C.i.e.l.o., acronimo di cultura identità eccellenze luoghi orizzonti, con il quale si vuole racchiudere l’intero spirito dell’iniziativa, che da biblioteca deve e può diventare un museo importante per Ferrara.
«La finalità è quella di dare vita ad una vera e propria “casa” della cultura, della storia e dell’identità ferrarese - spiega Turchi -. Favorire la realizzazione di studi, convegni, ricerche sulla storia della cultura ferrarese da parte dell’Università degli studi di Ferrara, degli istituti di scuole primarie e secondarie cittadine, centri di ricerche, studiosi ferraresi e nazionali».
E qui entrano in gioco le associazioni che collaborano al progetto, De Humanitate sanctae Hannae, Anpi, associazioni combattentistiche, Istituto Gramsci e altre. E da subito è entrato in gioco Riccardo Modestino della De Humanitate, che si sta prodigando anche a livello istituzionale per risolvere il problema principale, quello di trovare una sede adeguata. «Le cose da risolvere non sono poche, appunto partendo dalla sede per la quale alcuni contatti anche con l’amministrazione ci sono già stati. Poi vanno inseriti tutti i materiali e va curata la gestione, contando che le associazioni coinvolte sono disponibili e si potrebbe dar vita ad un’apposita fondazione».
«Questa è un’occasione straordinaria per la città - aggiunge Modestino -, non vi sarebbero strutture simili in tutta la regione e neppure in città molto più ricche della nostra. Si pensi che se ne parlava già nel lontano 1957, quando noi studenti di Medicina ci incontravamo a palazzo Crispino con l’idea di realizzare un centro culturale interdisciplinare. Ecco, più che un museo o una biblioteca questo sarebbe un centro studi della cultura ferrarese, dove inserire in primis libri, ma anche le tante testimonianze di nonni e bisnonni vissuti nel XIX secolo che si trovano in case private. Quello sarebbe il luogo ideale per ospitarle tutte e renderle visibili».
Fra i contatti avviati anche quello con Unife: «C.i.e.l.o. lo vedo prima di tutto come un luogo di studio per universitari, una “palestra” per legare gli studenti alla storia della nostra città», dice Turchi.
Le prime donazioni ci sono, la macchina è partita. —