«Wonder Woman 1984»: cosa aspettarsi dal nuovo film Dc
Avrebbe dovuto uscire al cinema per l’estate, per luglio o agosto, ma il Coronavirus ha portato scompiglio ad Hollywood, e Wonder Woman 1984 è stato posticipato a ottobre. Poco se n’è parlato. Ancor meno se ne è sentito. Ma, nel weekend, qualcosa è cambiato. In occasione del DcFanDome, primo evento virtuale organizzato con gli affezionati del fumetto, Patty Jenkins e il cast della pellicola si sono riuniti per mostrare al pubblico il primo trailer completo del film che sarà. E le immagini hanno saputo promettere che ogni attesa verrà ripagata.
https://www.youtube.com/watch?v=oU62XjwlNzgNel filmato diffuso dalla Dc, Gal Gadot è tornata ad indossare l’abitino striminzito di Diane Prince, figlia di Zeus. La donna è stata incaricata di proteggere l’umanità da minacce sovrannaturali, l’ultima delle quali si ha nel trailer. Creature ibrida, con la coda e il manto di un ghepardo, Cheetah pare una versione fallata di Wonder Woman. Ad interpretarla, nel sequel del cult Dc, è Kristen Wiig, i capelli crespi e lo sguardo di un folle, corroso dall’ambizione e dalla fama di potere. Cheetah avrebbe voluto prendersi la propria rivincita su una vita che ha sentito avversa, manchevole. E, con la complicità di Max Lord, il volto di Pedro Pascal, si è trasformata nella versione mostruosa di un’eroina, la cui cattiveria farà da contraltare all’eterna bontà di Wonder Woman, scrivendo così i confini di un film interamente al femminile.
Wonder Woman 1984, il cui primo capitolo è stata la sublimazione del femminismo, pare intenzionato a proseguire nel solco tracciato nel 2017, declinando la presenza delle donne nella duplice versione di buone e cattive. Non è più solo Gal Gadot, prima protagonista di un film superomistico interamente dedicato ad un personaggio femminile. È (anche) Kristen Wiig, che in sé ha raccolto i caratteri della nemesi, lo stigma di un villain che il genere dei supereroi ci ha insegnato (erroneamente) ad associare agli uomini.