La regina Elisabetta ha dovuto «licenziare» il figlio «preferito» Andrea di York
Il 20 novembre 2019 è stato il giorno in cui Elisabetta II ha festeggiato 72 anni di matrimonio (con il principe Filippo), ma è stato anche uno dei giorni più lunghi e complicati per la sovrana britannica. Nel tardo pomeriggio, infatti, una dichiarazione di Buckingham Palace ha reso inevitabile l’inevitabile: Andrea di York, quarto figlio della regina e da sempre considerato il suo «preferito», ha annunciato di ritirarsi da tutte le funzioni pubbliche. All’indomani dell’intervista che avrebbe dovuto chiarire i suoi rapporti col miliardario americano Epstein (morto suicida la scorsa primavera in una prigione americana, dove stava scontando le accuse di pedofilia), ma che invece si è rivelata essere un «totale disastro».
Qualche ora dopo la nota ufficiale di palazzo, Sua Maestà ha partecipato al Chatham House Prize, come se niente fosse. Elisabetta II ha premiato il divulgatore scientifico e naturalista britannico David Attenborough per il suo impegno a difesa del pianeta, contro l’inquinamento. Come fa da oltre 70 anni a questa parte ha portato a termine i suoi doveri ufficiali in modo impeccabile. Nonostante nelle ultime 24 ore sia stata costretta a gestire quella che i tabloid britannici hanno già definito come «la crisi più seria per la royal family dai tempi dell’abdicazione di re Edoardo VIII per amore di Wallis Simpson». Perché se nel comunicato di Andrea di York si legge «ho chiesto alla regina il permesso di ritirarmi», è chiaro che le cose siano state gestite esattamente al contrario: è stata la regina a «licenziare» il figlio dai doveri reali. Elisabetta, che in passato l’aveva sempre «protetto», non ha potuto fare altrimenti. In gioco, del resto, c’è la reputazione della monarchia britannica, ultimamente non proprio ai massimi livelli. D’altronde, non aiuta nemmeno la decisione di Harry e Meghan di non trascorrere il Natale a Sandringham. La regina, nonostante la reazione ufficiale, non ne sarebbe «per niente felice». Ma si tratta di un’altra storia.
Secondo il Daily Mail dopo l’intervista catastrofica in cui Andrea di York ha minimizzato le accuse contro di lui, non mostrando alcuna empatia verso le vittime di Epstein, Sua Maestà l’ha convocato a Palazzo. «Elisabetta II l’ha ricevuto a Buckingham Palace per comunicargli la sua decisione. È stato un momento devastante per entrambi», ha fatto sapere una fonte al Sun. L’insider, inoltre, ha aggiunto che l’ottavo in linea di successione al trono non riceverà più la sua indennità pubblica (circa 250 mila sterline l’anno) ma solo i fondi che provengono dalla ricchezza privata della regina. Inoltre il duca di York non è più patrono di circa 230 associazioni benefiche.
È la prima volta che un membro senior della royal family si dimette in questo modo. E, secondo gli esperti di affari reali, Sua Maestà si è prima consultata col primogenito Carlo. Entrambi si sono trovati subito d’accordo: l’unica cosa da fare era esonerare Andrea. «Quando la regina e il principe di Galles viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda, insieme sono un mix abbastanza formidabile». Buckingham Palace ha, però, affermato che Andrea resta un membro della famiglia reale e continuerà a partecipare ad alcuni eventi di famiglia, come il Trooping the Colour. Esiliato sì, ma non del tutto.