Luna Rossa si gioca il futuro, deve battere due volte Ineos

Oggi a Barcellona è la giornata del dentro o fuori. Luna Rossa Prada Pirelli torna in acqua per il match numero 11 con -2 punti, mentre Ineos è ad un solo punto dalla vittoria della Vuitton Cup e dalla qualificazione come sfidante ufficiale di Emirates Team New Zealand all’America’s Cup. Il team di Max Sirena per riaprire i giochi e tornare in parità dovrà inanellare due vittorie consecutive. Risultato non impossibile. Più volte nella storia della Coppa ci sono stati stravolgimenti di classifica inaspettati. Il più eclatante nel 2013 quando Oracle sconfisse New Zealand 9 a 8, dopo una incredibile rimonta degli americani, partiti da 1 a 8. Un’impresa da record, mai vista nell’ultracentenaria storia dell’America’s Cup, opera di Jimmy Spithill ora timoniere di Luna Rossa. Quindi oggi tutti davanti a tv, ai computer, ai cellulari a tifare e spingere Luna Rossa.

Le regate perse per rotture, prima di una stecca della randa e poi della copertura aerodinamica e del sensore del vento, a cui si sono aggiunte due vittorie consecutive degli inglesi, sono pesanti da digerire. In cinque giorni di match sono stati commessi alcuni errori, c’è stata sfortuna, gli inglesi sono cresciuti molto ma fino all’ottava sfida il risultato era di assoluta parità. Le regate della sesta giornata sono state dure per entrambi gli equipaggi, che si sono sfidati con un vento con vento sui 17 nodi e mare incrociato con oltre un metro di onda. In queste condizioni mantenere il controllo degli AC75 non è stato semplice, soprattutto in manovra, dove un minimo errore può avere enormi conseguenze.

Dopo il 6 a 4, Max Sirena ha parlato a tutti i componenti del team Luna Rossa, dai cuochi a i timonieri: «Solo un paio di cose. Non voglio vedere facce tristi, perché questo è lo sport e questo è il bello dello sport. Si perde e si vince, e questo è il motivo per cui siamo qui a spingere fino alla fine. Non siamo ancora fuori dai giochi e ora è il momento in cui abbiamo davvero bisogno degli sforzi e della spinta di tutti, tutti, a partire dalla cucina fino a chi timona la barca. In questa situazione in passato, abbiamo l’uomo migliore per uscire da questa situazione. Quindi, davvero poche parole, continuiamo a spinger perché siamo ancora in gioco, nulla è cambiato, ci vogliono due secondi per fare girare il vento e, per favore, non siate tristi e non buttate via tutto quello che è stato fatto negli ultimi tre anni e mezzo così perché abbiamo perso due regate di fila. Abbiamo dato la nostra vita per più di tre anni.

Non sono abituato ad arrendermi finché non sarò morto, quindi pretendo lo stesso da tutti voi ragazzi e sono sicuro che tutti voi darete il massimo. Era solo per assicurarmi che fossimo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Siamo ancora in gioco. Quindi dimenticate le critiche che arriveranno dai media, dall’esterno, dimenticate tutto questo perché ci vogliono due secondi per passare dalle stelle alle stalle. Fidatevi l’uno dell’altro. Siamo ancora le stesse persone che hanno vinto le regate fino a pochi giorni fa. Non è cambiato nulla. Ok?». In gioco c’è molto, tre anni dedicati all’evoluzione degli Ac75, scelte delle eccellenze nel campo della progettazione e della costruzione, e investimenti che si aggirano tra i 90 e i 100 milioni di euro.

Dalla carena alle vele, passando per foil, software meccatronici, piano di coperta e rig, è stato tutto concepito, costruito e testato come il tassello di un puzzle che una volta incastrato al posto giusto contribuisce ad ottenere la massima resa complessiva in termini di performance di questa barca che non naviga ma vola sull’acqua. Per raggiungere questo risultato sono stati coinvolti nel team di progettazione, coordinato da Horacio Carabelli, 39 professionisti. Tra di loro gli ingegneri super specializzati del Nord Est: i triestini Andrea Zugna (Performance mechatronic), Francesco Cecutti (Performance), Andrea Canciani (Structural Engineering) e Matteo Ledri (head of OFDl); e i due veneti Marco Gomiero di Piove di Sacco, (Simulator) e il veneziano Andrea Vergombello (Head of App).