Il Palermo centra il quarto successo consecutivo e consolida il primato imponendosi sull'ottimo Marina di Ragusa: Mistretta risponde a Ricciardo, Santana sale in cattedra nella ripresa ed i rosanero chiudono il match
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di
Leandro Ficarra
Il poker di successi è servito. Il
Palermo di
Rosario Pergolizzi archivia brillantemente la pratica
Marina di
Ragusa e consolida il suo primato in classifica. La formazione ospite si è mostrata avversario intraprendente e gagliardo, ostacolo tutt'altro che agevole da superare per la pur quotata compagine rosanero. Il
Palermo ha sostanzialmente sempre gestito il pallino del gioco, marcando una chiara supremazia territoriale, facendo la partita con autorevolezza, tessendo trame di buona qualità e creando un numero considerevole di occasioni da rete.
Ciò nonostante, la formazione ospite ha onorevolmente retto il confronto sul piano tattico e atletico per l'intera prima frazione di gioco. Il
Marina di Ragusa è andato sotto nel punteggio dopo una manciata di minuti grazie alla solita zampata rapace del bomber
Ricciardo. Crocevia lampo del match che avrebbe potuto costituire una mazzata psicologica letale per la squadra di
Utro. Difficile, specie per un gruppo giovane e poco smaliziato, metabolizzare una
sberla dopo appena sei giri d'orologio, al cospetto della
corazzata rosanero, nella
pancia di un "Barbera" traboccante di passione per i propri beniamini. In un contesto tecnico e psicologico di evidente criticità, il
Marina di Ragusa non si è disunito, anzi, la formazione ospite ha mostrato personalità e forza utili ad imbastire una reazione audace ed immediata. Il pari firmato da
Mistretta ha conferito nuova linfa motivazionale alla compagine ragusana che ha difeso con ordine ed è ripartita con discreta pericolosità, prima che il
Palermo implementasse nuovamente intensità e giri del suo motore.
La regia ispirata di
Martin, il peso specifico e la sostanza di
Martinelli, la freschezza ed il dinamismo di
Kraja. Preso il sopravvento in zona nevralgica, i padroni di casa hanno riconquistato metri e abbrivio, innescando esterni bassi ed aculei del tridente offensivo, dipanando la manovra tendenzialmente in ampiezza, sfornando cross a ripetizione per la testa di
Ricciardo. Il bomber ex
Cesena ha improntato un duello personale con l'estremo difensore ragusano,
Di Carlo, bravo a sventare conclusioni ed incornate del centravanti rosa, blindando il punteggio fino all'intervallo.
In avvio di ripresa, il
Palermo è uscito dal tunnel degli spogliatoi con applicazione mentale e cattiveria calcistica ben diverse rispetto ai primi quarantacinque minuti. Bastano un paio di aggressioni sulla sfera portate con sincronia e veemenza idonee, per creare immediatamente crismi della pericolosità e premesse del nuovo vantaggio. La percussione di
Kraja sfocia in un'imbucata precisa per
Santana, linea difensiva ospite squarciata, stoccata secca in diagonale dell'argentino che non lascia scampo a
Di Carlo. L'ex
Fiorentina, in sensibile crescita di condizione sotto il profilo atletico, ha imposto il suo sublime lignaggio in termini balistici e di tecnica individuale, regalando un quarto d'ora di calcio, all'alba della ripresa, che poco centra con gli standard di questa categoria.
Mario ricambia il
favore a
Kraja appena un minuto dopo: il numero undici lavora di giustezza la sfera, premiando il taglio della mezzala albanese che finalizza di giustezza con il sinistro. La partita di fatto finisce lì, il resto della frazione è quasi pura accademia. Un paio di buone trame offensive coniate da un
Marina di Ragusa, stordito ma mai domo, con linearità e buona fluidità in sede di circolazione e transizione della sfera. Sprazzi di buon calcio dissolti da frenesia ed imprecisione all'atto della conclusione.
Pergolizzi regala la standing ovation a Santana ed inserisce Accardi, disponendo la squadra con un 3-5-2. Doda e Vaccaro alzano di qualche metro il loro raggio d'azione, il centrale palermitano compone la nuova linea difensiva di concerto con Lancini e Crivello. Ingresso sfortunato quello del numero quattro di Pergolizzi che, sugli sviluppi di una convulsa azione offensiva, rimedia una frattura al setto nasale in seguito ad un contrasto aereo tanto violento quanto fortuito.
Il finale di gara riserva ancora qualche sussulto:
Felici cerca ostinatamente di impreziosire una prestazione a corrente alternata con una gioia personale, il
Marina di Ragusa spera di trovare il guizzo giusto per accorciare le distanze, conferendo un pizzico di pathos ai cinque minuti di recupero.
Langella fa rifiatare un Kraja sempre più concreto e decisivo in entrambe le fasi di gioco. Altra meritata passerella, con annessa cospicua razione di applausi, per
Malaury Martin, metronomo sagace e bussola tattica del
Palermo di Pergolizzi. Fosforo, senso della posizione, visione di gioco periferica e piedi educati: l'ex
Monaco è davvero un ospite di lusso in questa categoria. Il tecnico rosanero concede al centrocampista francese l'abbraccio sentito del pubblico e lo rileva quasi allo scadere con
Juan Mauri.
Pur non girando ancora a pieno regime, il
Palermo conferma di possedere tutte le carte in regola per fare la voce grossa in questo campionato. Anche nel corso del match contro la lodevole formazione ragusana, non sono mancate amnesie, criticità, cali di tensione e distrazioni nella contingenza letali in casa rosanero. Frangenti complessi ma sporadici nell'arco dei novanta minuti, spazzati via da una superiorità, marcata e trasversale, nei confronti dell'avversario di turno.
Gap evidente, che si manifesta in modo progressivo e vistoso, parallelamente allo scorrere del cronometro. Aleggia costantemente la sensazione, poi suffragata dall'evoluzione delle dinamiche sul rettangolo verde, che al
Palermo basti accelerare sul piano del ritmo e dell'intensità, alzando contestualmente il livello tecnico, per travolgere l'avversario con una certa facilità. In ogni zona del campo è possibile individuare più di un profilo di straordinaria caratura in relazione ai valori medi della categoria.
Crivello e Lancini, Martin e Martinelli, Santana e Ricciardo, solo per citare un paio di nomi per reparto. Senza dimenticare Pelagotti tra i pali, il palermitano Accardi, i neo arrivati Ficarrotta e Sforzini. Un telaio di comprovata qualità ed esperienza, impreziosito da giovani talenti rampanti e già decisivi. La qualità dei profili under innestati in organico sta spostando ulteriormente la bilancia dalla parte del club di
proprietà di Hera Hora. Doda, Vaccaro, Kraja, Felici, Ambro, Lucera. Stelle in embrione, di cui si intravede il fulgore. Anteprima di un firmamento intriso di tanti altri ragazzi che scalpitano, lavorando duro in attesa che arrivi il proprio momento.
Non è certo tempo di giudizi definitivi e toni trionfalistici, ma il percorso di crescita e formazione della compagine rosanero, relativamente ad identità tattica ed impianto di gioco, procede in modo lineare, senza particolari intoppi. Percorso fin qui netto, costantemente suffragato dal conseguimento del risultato pieno.
La gara contro il
Marina di Ragusa ha fornito alcune indicazioni interessanti.
Santana, anche in sede di rodaggio sul piano atletico, costituisce a tutti gli effetti fattore determinante e valore aggiunto in questa categoria. Background e talento dell'argentino appartengono ad un'altra galassia calcistica. Il suo
flirtare con la sfera, dipingere orpelli e virtuosismi sullo stretto, sfornare giocate di pregio e decisive è
ossigeno puro per i puristi della materia calcio.
Ricciardo, anche lui in crescita sotto il profilo della condizione, riempe l'area e ha l'indole, famelica e implacabile, del bomber di razza. Martin e Martinelli, ognuno con le proprie caratteristiche, compongono con Kraja un centrocampo dominante sul piano tecnico e perfettamente complementare per rispettive attitudini. Felici e Ficarrotta hanno qualità ed ampi margini di miglioramento in sede di continuità e concretezza, con il gigante Sforzini costituiscono alternative di assoluto livello, pronti a recitare da protagonisti, nel reparto offensivo.
Gli aspetti perfettibili in termini di sincronismi ed armonia complessiva sono ancora innumerevoli, così come va tarata la capacità di mantenere concentrazione ed alta intensità sul piano mentale e nervoso per l'intero arco del match. Certe leggerezze in sede di reattività e lettura potresti pagarle molto care contro avversari di altra caratura. Domenica prossima sarà ancora
derby: i
l Palermo farà visita all'F.C. Messina. Test probante e forse primo vero esame di maturità del torneo per gli uomini di Rosario Pergolizzi.