Stradella, bocciato il biodigestore (perché il progetto è cambiato)
STRADELLA. La Provincia ha archiviato la richiesta presentata dalla società Bmet9 per l’insediamento di un biodigestore lungo la Sp200 tra Stradella e Portalbera. Tutto da rifare per il soggetto proponente che ora, se lo riterrà opportuno, dovrà ripresentare il progetto aggiornato con le modifiche proposte nell’aggiornamento inviato a settembre alla Provincia.
Nella prima versione di metà agosto si parlava della produzione di biometano da immettere nella rete gas nazionale, poi, un mese dopo, di biometano liquefatto e stoccato in loco per essere poi venduto come carburante ecologico per l’autostrasporto. Sono state proprio nelle variazioni al progetto iniziale il motivo della decisione di Piazza Italia, che, nella lettera inviata alla società, al Comune di Stradella e ad Arpa Lodi-Pavia specifica come «i documenti trasmessi non si configurino come mere integrazioni, ma contengono anche una modifica all’impianto» rispetto all’istanza presentata ad agosto. Pertanto, prosegue la Provincia, «si ritiene che tale circostanza si atteggi a nuova istanza e che occorra pertanto procedere alla presentazione di una nuova richiesta aggiornata rispetto alla modifica proposta».
La richiesta iniziale «verrà dichiarata improcedibile e si procederà all’archiviazione della stessa», conclude la Provincia. Esultano i sindaci di Stradella e Portalbera e il comitato Difesa Ambiente Oltrepo, che ha raccolto in poco meno di un mese oltre 1.500 firme contro il progetto. «Siamo molto soddisfatti perché la Provincia ha confermato quello che noi abbiamo detto subito, ovvero che la seconda versione era un progetto totalmente diverso da quello presentato inizialmente – sottolinea il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona -. La Provincia ha operato correttamente tenendo conto delle osservazioni puntuali e precise che abbiamo presentato. La nostra è sempre stata una posizione non ideologica, ma basata su aspetti e valutazioni puramente tecniche. Dal primo momento non abbiamo nascosto niente e coinvolto la cittadinanza in tutte le fasi. Questa è una vittoria non solo dell’amministrazione, ma anche di tutti coloro che hanno firmato la petizione, comprendendo che questa era solo un’operazione speculativa a svantaggio del territorio».
Le amministrazioni comunali, comunque, continueranno a tenere alta la guardia, visto che la società potrebbe ancora presentare il progetto aggiornato, per chiedere una nuova autorizzazione, nonostante la contrarietà espressa in modo chiaro da cittadini e Comuni della zona e anche le recenti regole europee più stringenti per impianti di questo tipo.
I sindaci ribadiscono la necessità di una programmazione provinciale per questi insediamenti, come emerso anche dall’incontro con i comitati civici di inizio ottobre a Stradella. «Era evidente che non ci fossero le caratteristiche per un insediamento del genere, la decisione della Provincia ci ha dato ragione – aggiunge il sindaco di Portalbera, Maurizio Gramegna -. I cittadini e i Comuni si sono mossi per dimostrare come fosse un intervento senza logica. Per il momento siamo soddisfatti, è quello che volevamo ed è avvenuto anche in tempi rapidi, ma l’attenzione deve comunque rimanere alta. Insieme al sindaco di Stradella, intanto, ribadiremo alla Provincia la necessità di istituire un tavolo per chiarire la pianificazione riguardo a questo tipo di impianti. È fondamentale che a livello provinciale ci sia una posizione comune da portare avanti».
Oliviero Maggi