Pugni al volantinaggio: «Erano in due, padre e figlio, e uno di loro ha detto di essere fascista e figlio di Mussolini»
PAVIA. Il giorno dopo l’aggressione a due militanti di Sinistra italiana, presi a pugni sabato pomeriggio tra Strada Nuova e piazza Cavagneria durante un semplice volantinaggio elettorale, assume contorni più precisi.
L’aggressore, un cinquantenne (che sarebbe un libero professionista), era in compagnia di un uomo più anziano, pare il padre. Ed è stato a lui che Luca Testoni, 27 anni, segretario provinciale e Lorenzo Colombo, 23 anni, referente regionale dell’Unione giovani di sinistra hanno porto uno dei volantini che stavano distribuendo. L’uomo più anziano, secondo la ricostruzione contenuta in un comunicato di Sinistra italiana «ha rifiutato l’offerta definendosi fascista e “figlio di Mussolini”. Mentre il dibattito tra i due si stava aprendo il secondo soggetto (il cinquantenne - ndr) ha colpito Colombo con un pugno al volto, tale da fargli saltare gli occhiali dalla testa. Successivamente, Colombo ha rincorso i due soggetti chiedendone i nominativi al fine di avviare le dovute azioni legali. Alla richiesta, l'aggressore ha nuovamente colpito al volto prima Colombo e poi è stato aggredito anche Testoni, già al telefono con le forze dell’ordine».
I due esponenti politici picchiati sono stati giudicati guaribili in sei giorni al pronto soccorso e si stanno preparando a sporgere querela.
I vertici pavesi di Sinistra italiana condannano l’episodio: «Non riteniamo possibile che in città, per l’ennesima volta, circolino indisturbati fascisti che evidentemente si sentono autorizzati ad usare violenza su chiunque senza alcun ritegno. Non possiamo accettare che le normali attività di campagna elettorale si debbano svolgere in un clima di violenza tale da impedire a liberi cittadini e militanti politici di svolgere in sicurezza la propria attività. La destra pavese ha per anni fatto propaganda sulla sicurezza della città. Quest'episodio, sommato ai precedenti come quello di venerdì del candidato sindaco Michele Lissia (che ha bloccato uno scippatore inseguito dalla polizia locale - ndr) , dimostra il totale fallimento dell'amministrazione uscente e dell'Assessore Trivi, in grado solo di irridere gli avversari politici per le loro prese di posizione contro i taser».
Chiamato in causa, l’assessore alla Sicurezza, Pietro Trivi, ieri ha risposto: «Non comprendo il nesso tra un’aggressione fisica, che condanno a prescindere, indipendentemente da come si sono svolti i fatti, e le scelte della nostra amministrazione, e mie in particolare, in materia di sicurezza urbana. Preciso che, contrariamente a quanto dichiara Sinistra italiana, non ho mai irriso chi ha scelto di essere contrario all’adozione del taser che, come ho avuto modo di precisare in varie occasioni, non è strumento di offesa bensì di tutela per gli appartenenti alla polizia locale».
Luca Testoni, uno dei due aggrediti, ha detto: «Al momento non abbiamo ancora sporto la querela, stiamo ancora svolgendo tutti i passaggi interni con i legali». I due esponenti di Sinistra italiana aggrediti e picchiati hanno comunque ricevuto la solidarietà da parte di partiti di sinistra e di associazioni che si battono contro l’ideologia fascista. —
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