Chirurgia genitale, la nuova estetica del sesso
Esiste una zona intima che è (più) bella. Perché anche per la vagina c’è un canone di bellezza il cui modello si è conformato a una estetica del porno e del ritocco esplosa negli ultimi anni. Sempre più spesso le donne si rivolgono a medici e chirurghi plastici per adeguare il proprio aspetto intimo (di varissima forma) a una versione omologata di bellezza. Ma che cos’è «bello» in questo campo? È necessario che (anche) la zona genitale sia «bella»? Sono le domande a cui ha dato risposta il dottor Luis Campos, medico e chirurgo estetico spagnolo che da otto anni opera in Italia, e che dopo un periodo di lavoro allo Ieo di Milano, nell’ambito della ricostruzione mammaria, ha scelto di dedicarsi alla libera professione.
Intervistarlo, e leggerlo, permette di scrollarsi molto velocemente di dosso ogni reticenza nel pronunciare ad alta voce alcuni termini e affrontare alcuni argomenti, ma il futuro sembra che ci porti inevitabilmente in questa direzione e molto probabilmente prevede che tutto quello che leggerete in questo articolo diventi presto normale. Negli Stati Uniti la «labioplastica», la riduzione delle piccole labbra, è il quarto intervento più richiesto dopo «capisaldi» quali la liposuzione, la mastoplastica additiva (ingrandimento del seno) e la rinoplastica. Se in Italia i numeri per la chirugia genitale non sono ancora altissimi (la mastoplastica additiva è la prima da anni e pare incrollabile) l’aumento di richieste in questo ambito è però esponenziale. Come sempre, le parole che usiamo ci raccontano molto: in Italia ci riferiamo alla chirurgia genitale con un quasi poetico «ringiovanimento vaginale», che sembra promettere il ritorno a uno stato di natura perduta, nei siti americani si legge invece un più performante «vagina design». La sostanza, però, non cambia.
Da dove nasce l’idea estetica delle zone genitali? Chi decide cosa è bello o brutto?
«Probabilmente la voglia di un’attenzione estetica per la zona intima nasce dal maggior accesso alla pornografia. Prima una donna che aveva una vagina brutta, non avendo grandi possibilità di fare comparazioni, non se ne rendeva nemmeno conto».
Quindi siamo soggetti alle scelte estetiche di produttori e registi porno?
«Probabilmente sì, c’è anche più intimità tra i partner e magari si fanno e ricevono commenti a riguardo a come si è fatti nelle zone intime».
Perché è diventata così importante l’estetica? Il sesso non basta più così com’è?
«Non vorrei cadere in uno stereotipo, ma prima con ogni probabilità si aveva solo un partner per tutta la vita, che sapeva come eri fatta e andava bene così. Ora con la libertà sessuale, diventa importante essere attraenti anche nella zona genitale».
Questo non è un segno ulteriore di tempi in cui conta più l’apparenza che la sostanza?
«Sì, puo essere, ma se da un lato questa ricerca estetica sembra esagerata e sembra renderci schiavi di un sistema che detta ciò che è «accettabile» e ciò che non lo è, dall’altro c’è l’aspetto importante della libertà di chi vuole decidere cosa fare con il proprio corpo e come si vuole vedere. Io credo che le donne abbiano raggiunto una grande libertà nel poter decidere come essere. È bello accettarsi come si è, ma è anche bello potersi cambiare quando non ci piacciamo. Anche se il paragone sembra esagerato, è un po’ come mettersi i tacchi. La zona intima è una parte del corpo come un’altra, e se possiamo migliorarla per sentici meglio con noi stessi non la vedo una scelta criticabile».
Da dove è iniziato il trend? Quanto si sta diffondendo in Italia?
«Quello della cura delle zone intime è uno sviluppo della chirurgia plastica che viene dal Sud America e dal Brasile. In Italia si sta diffondendo ma ancora lentamente, anche se sono sempre di più le pazienti che chiedono di migliorare l’aspetto della propria vagina».
Perché una persona sceglie di fare un intervento di chirurgia genitali?
«La motivazione è quasi sempre quella estetica, si fanno per essere più belli e attraenti. Molte persone se hanno degli inestetismi si vergognano nel presentarsi nudi davanti al partner o nell’avere un rapporto».
Nello specifico quali sono gli interventi più richiesti dalle donne?
«Sicuramente la labioplastica, ovvero la riduzione delle piccole labbra, ma è diffuso anche l’uso di acido ialuronico per aumentare il volume delle grandi labbra, che con le gravidanze e l’età tendono a perdere tensione».
Anche la ricostruzione dell’imene è richiesta. Ed evidentemente non è una questione solo di estetica.
«Sì, sono soprattutto le donne mussulmane che lo richiedono. A volte vengono dall’estero apposta. Non è un intervento difficile, si fa in anestesia locale e dura circa mezz’ora. Si tratta di dare un punto di sutura ai due lembi dell’imene rotto per ricreare la parete».
Ci si potrebbe mai accorgere che è ricostruito?
«No».
Cosa chiedono invece gli uomini?
«È molto richiesto lo sbiancamento della zona anale».
C’è anche l’allungamento del pene… Ma davvero?
«In realtà quello è un intervento molto difficile da fare, di cui di solito si occupano gli urologi. Quello che noi facciamo più spesso invece è l’ingrossamento del pene, che si fa iniettando sottocute l’acido ialuronico e può aumentare il diametro di 2 o 3 centimetri. È un intervento che funziona».
E quanto dura?
«L’acido ialuronico che viene usato per le parti intime, più forte ma meno denso, dura circa sei mesi, quindi ogni sei-otto mesi bisogna ripetere la procedura».
Altri interventi sono invece concepiti per contrastare l’invecchiamento.
«Sì, c’è un laser – che hanno voluto chiamare “Monna Lisa” – che si utilizza per il ringiovanimento interno della vagina e che aumenta l’idratazione interna. Questo è utile non solo per le donne in menopausa, ma anche per le donne che hanno avuto interventi oncologici e sono sottoposte a terapie ormonali che anticipano la menopausa».
Qual è la fascia d’età che chiede gli interventi di chirurgia genitale?
«Dai 40 ai 60 anni, ma non c’è limite. Io ho donne di 75 anni che mi chiedono l’intervento per ingrandire il seno».
Quanto costano questi interventi? Sono rischiosi?
«Per quanto riguardo il prezzo, l’acido ialuronico alle grandi labbra costa 400-500 € a seduta, invece quando si parla dell’intervento di riduzione delle piccole labbra o della ricostruzione dell’imene si va dai 3.000 ai 5.000 euro. In quanto al rischio sono interventi facili, ma bisogna saperli fare. L’acido ialuronico nel pene e nelle grandi labbra può creare infezioni in alcuni sporadici casi».