Morto Claudio Risi, figlio di Dino Risi e regista de «I Ragazzi della 3ª C»
È morto nei giorni del Coronavirus, senza che il Coronavirus giocasse alcun ruolo nella sua dipartita. Claudio Risi, figlio di Dino Risi e fratello maggiore di Marco Risi, è scomparso a Roma, a 71 anni, per le conseguenze sofferte a causa di un infarto.
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Speciale CoronavirusFiglio d’arte, Claudio Risi è stato ricoverato in ospedale due mesi fa, dopo un primo malore. Settantunenne, ha cominciato a lavorare nei primi anni Settanta, come assistente alla regia del prima, regista indipendente poi. L’arte, quella preziosa del cinema italiano, l’ha imparata in famiglia, ma a praticarla è andato fuori. Risi, il suo primo ingaggio, lo ha ottenuto nel 1972, come aiuto regista di Mario Monicelli per il film Vogliamo i Colonnelli. L’esordio alla regia è avvenuto dodici anni più tardi, nel 1984, con il film Windsurf – Il vento nei capelli, punto di arrivo di un percorso lungo e complesso. Dopo aver lavorato al fianco di Monicelli, il giovane ha aiutato il padre nella realizzazione di svariati film. La Moglie del Prete, Profumo di Donna, Noi Donne Siamo Fatte Così. «Sul set era un rompiscatole, papà. Ma aveva anche quel proverbiale senso dell’umorismo che rendeva tutto più leggero. Amava ridere, amava divertirsi», avrebbe raccontato diversi anni più tardi, prima di ritrovare il padre in televisione, in occasione dello speciale datato 2005 Rudolf Nureyev Alla Scala.
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Che fine hanno fatto I ragazzi della 3°C?Risi, le cui ultime due regie risalgono al 2007 e al 2011, per i cinepanettoni Matrimonio alle Bahamas e Matrimonio a Parigi, alla televisione ci è arrivato ben prima del 2005, conquistando fama e successo. Nel 1987, ha diretto, infatti, I Ragazzi della 3ª C, di cui ha curato la regia per tutte e tre le stagioni. Allora, il suo nome ha preso a circolare tra il grande pubblico e, per ben due volte, nel 1987 e nel 1988, si è visto insignito del Telegatto per il miglior telefilm italiano.
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