Fabio: «Io che di lavoro faccio lo spogliarellista»
Per alcuni è il primo lavoro, per altri un modo per arrotondare, anche solo per divertirsi. Se si ha un bel fisico, se ci si sa muovere e si possiede un buon sense of humor, allora sì, si può pensare di fare lo spogliarellista. Fabio, veneto di 34 anni, di giorno lavora in un’agenzia di comunicazione e di sera fa spettacoli osé. Ed è lui ad aver avuto l’idea di fondare il sito spogliarellistauomo.it, dove sono elencati 40 ragazzi decisamente bellocci, tutti pronti ad allietare le feste di nubilato e i compleanni delle signore (o signori, dipende dai gusti).
Ed è a lui che abbiamo fatto qualche domanda, partendo dalla più scomoda: quante volte si finisce con un nudo integrale e quante volte si va un po’ oltre allo spettacolo?
«Posso dire anche mai. Io insisto sempre sul fatto che facciamo spettacoli scherzosi, magari provocanti, ma tendenzialmente mai volgari. Negli anni abbiamo ricevuto richieste di ogni genere e tipo, ma una cosa è chiara: siamo spogliarellisti, non siamo gigolo, facciamo animazione, non prostituzione. Quando capisco che dall’altra parte si aspettano cose diverse, taglio subito, non voglio finire in traffici strani».
Ma è un business che funziona?
«Sì, sta funzionando. Diciamo che le richieste sono concentrate soprattutto alla sera e molto nei weekend. Per uno spettacolo di un’ora di solito chiediamo sui 200 euro, poi dipende dal singolo ragazzo».
Chi sono i ragazzi che fanno questo mestiere?
«Intanto sono ragazzi che hanno un bel fisico, anche se qualcuno ci ha fatto richieste balorde: è capitato che avessero voluto spogliarellisti obesi o nani. Di solito però sono giovani dal 25 ai 35 anni, con addominali ben scolpiti in palestra. Qualcuno ne ha fatto il suo mestiere primo e lavora nei locali, magari come cubista in discoteca o sempre come spogliarellista nei locali gay, e poi, appunto, si impegnano in base alle richieste.
Perché sul sito avete raccolto solo spogliarellisti uomini e non donne?
«Con le donne la questione è più delicata: bisogna accompagnarle e poi non è che una donna puoi lasciarla lì da sola con 10 uomini. Uno spogliarellista uomo difficilmente si ritrova una mano sul culo, una spogliarellista donna difficilmente non se la ritrova. Non mi sentirei tranquillo».
Se dovesse dare un consiglio a un ragazzo che volesse fare lo spogliarellista?
«Banalmente consiglierei di curare il proprio corpo e di imparare a ballare, quanto meno a sapersi muovere con disinvoltura. Ma non sottovaluterei la componente psicologica: chi fa questa attività deve avere una spiccata sensibilità, per capire fin dove spingersi, chi coinvolgere e quanto. E poi avere savoir faire e delle belle maniere».