“Ho smesso di essere il lupo della notte. Il tradimento di Clizia Incorvaia con Scamarcio? Quando l’ho saputo ho fermato la macchina, sono sceso e ho vomitato”: parla Francesco Sarcina
Francesco Sarcina torna dove tutto è cominciato: a quell’amore giovanile che ha acceso la scintilla di Dedicato a te e, vent’anni dopo, diventa il cuore di un’opera rock. Nell’intervista al Corriere della Sera, il frontman delle Vibrazioni racconta Immensamente Giulia, spettacolo inedito che debutterà a marzo 2026 al Teatro Nazionale di Milano, ma soprattutto fa i conti con la sua storia personale: l’amore, la dipendenza, il “lupo della notte”, i tradimenti, le ferite familiari e una stabilità conquistata tardi, ma in modo consapevole.
Giulia Tagliapietra, il primo amore, è la figura centrale: “Era una ragazza di una purezza e bellezza incredibili”, racconta Sarcina. Lui aveva diciannove anni, viveva in una periferia dura come il Gratosoglio di Milano, senza elettricità né riscaldamento, con un padre depresso e una madre assente. “La storia è finita dopo due anni senza un vero motivo, perché sentivo “una chiamata”. Dicevo “mi chiamano”. E lei: “Ma chi ti chiama?”. Io: “Sento che sono chiamato”. È stata una cosa da pazzi, ma lei mi ha guardato coi suoi occhioni e mi ha dimostrato cosa significa amare. Mi ha detto: “Fra’, se andare ti fa felice, allora, è giusto così”. Mi ha amato lasciandomi libero, mi ha amato più di chi ti dice “ti amo”, ma ti vuole distruggere”.
È da quell’amore che nasce Dedicato a te. Anni dopo, quando la rivede per caso, distrutto fisicamente e mentalmente, Giulia lo riconnette a sé stesso: “Mi vede e sgrana gli occhi: “Fra’, sei distrutto…”. Lei si era appassionata alle discipline olistiche e mi fa: “Ti tratto io, chiudi gli occhi, ti riconnetto con l’universo”. Giuro che mentre muoveva le mani su di me, ho sentito una sensazione potentissima. Il giorno dopo, stavo benissimo e ho avuto un impulso violento di scrivere Dedicato a te: una lettera di scuse e di gratitudine per la sua grandezza, la sua luce, la sua bontà”. Una canzone che cambierà anche la sua vita.
Nel 2024 Giulia muore dopo una lunga malattia. Sarcina le dedica un’intera opera: 28 brani inediti, una Milano anni ’90 ricostruita come paesaggio emotivo: “Dovevo lasciare qualcosa. Non solo una canzone, ma una storia”. In mezzo ci sono stati gli eccessi. Sarcina non li rimuove. “La dipendenza dal sesso? Totale”. Anni da “lupo della notte”, segnati da rabbia, cocaina, relazioni compulsive. “Ogni cosa scatenava abusi, eccessi, distruzione”. Anche il dolore privato è rimasto inciso: la fine del matrimonio con Clizia Incorvaia e il tradimento con Riccardo Scamarcio. “Quando l’ho saputo ho fermato la macchina, sono sceso e ho vomitato”. Oggi non c’è riconciliazione: “No. E non rimpiango nulla di quell’amicizia”.
Il cambio di rotta arriva con una relazione diversa. Sarcina è oggi sposato con Nayra Garibosi, pilota messicana, e padre di una bambina di quattro anni: “È stato un colpo di fulmine fisico, sensoriale. Ho avuto una visione: dei piedi mulatti sulla spiaggia. Mi sono detto: ‘Ok, ecco la mia vita’”. Con lei, dice, ha imparato una relazione sana. “Una relazione sana ti rimette in contatto con te stesso”.
Il “lupo” però non scompare. Viene addomesticato. “Parlo con il lupo cattivo. Gli dico: ‘Hai già fatto abbastanza danni’. Lo accarezzo, gli dico che fa parte di me. Se vuole mordere, gli do la chitarra”. È così che oggi scrive: “Mi faccio attraversare dal dolore invece di farmi distruggere”. Anche il rapporto con i figli è cambiato. Il maggiore, Tobia, ha letto la sua autobiografia. “Mi ha detto: ‘Che storiaccia, papà, ma ora capisco’”. Sarcina rivendica la scelta di dire la verità: “Un esempio pessimo ma onesto è più educativo di mille prediche”. Resta una posizione netta su un altro tema delicato: l’uso delle immagini dei figli sui social. Dopo la denuncia all’ex moglie, chiarisce: “Il punto non è la pace tra noi, sono i bambini. Mettere le foto dei figli sui social è sbagliato. Ora sappiamo quanto può essere pericoloso”.
Con le Vibrazioni il rapporto resta vivo, anche se conflittuale: “Litighiamo, ma sul palco spacchiamo ancora”. A settembre 2026 un concerto al Carroponte sarà dedicato a Giulia e a una campagna di prevenzione contro il papillomavirus, in collaborazione con il San Raffaele.
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