Ipotesi incompatibilità dell’assessore Bini, le forze di opposizione tornano all’attacco
TRIESTE Il tema non è nuovo, ma alcuni elementi sì. E, secondo le opposizioni, rafforzano la pista già battuta in questi mesi e la tesi sul possibile conflitto di interessi dell’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini, che ha anche un ruolo nella società Euro&Promos come azionista e dirigente.
I nuovi elementi messi sul tavolo partono proprio da Euro&Promos, secondo il centrosinistra «affidataria, sin dal 2018, di diversi appalti pubblici da parte di Arpa, Asfo, Cro di Aviano ed Elettra: ciò pone in maniera ancora più forte la questione dell’incompatibilità tra il ruolo dell’assessore nella giunta Fedriga e quello in E&P», perché i nuovi elementi «certificano che esiste un coinvolgimento diretto della spa in affidamenti da enti regionali».
Lo hanno affermato giovedì in Consiglio regionale gli esponenti di tutte le forze di minoranza, schierate in conferenza stampa per riaprire un argomento che torna e ritorna, con il quale inaugurano il 2024 e quasi certamente andranno avanti nel corso dell’anno, pungolando non tanto (non solo) l’assessore Bini, ma la giunta regionale e il suo numero uno, il governatore Massimiliano Fedriga, vero destinatario del messaggio.
È infatti indirizzata a lui, il presidente della Regione, la mozione congiunta depositata e presentata ieri mattina, con la quale le opposizioni lo invitano a «valutare, in coerenza con la ratio della norma esistente (la legge regionale 21 del 2004, articolo 4, che definisce le condizioni di incompatibilità di consiglieri e assessori regionali, ndr.), la possibile incompatibilità (di Bini, ndr.) e nel caso ad assumere le determinazioni necessarie per superarla».
Il fine è chiaro: dopo una mozione di censura sullo stesso tema contro l’assessore, bocciata dall’Aula, e dopo altri atti depositati, tra mozioni e interrogazioni, l’obiettivo è Massimiliano Fedriga, da provare a mettere in difficoltà o perlomeno in imbarazzo - politicamente parlando - spingendolo a una nuova difesa dell’assessore.
In realtà, come emerso durante l’intervento del dem Roberto Cosolini, primo firmatario della mozione assieme a Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), a entrare nel mirino del centrosinistra è stato pure un terzo componente di giunta: oltre a Bini e a Fedriga, anche Pierpaolo Roberti, intervenuto lo scorso 5 ottobre in commissione per rispondere a una precedente interrogazione di Cosolini, in cui il consigliere del Pd chiedeva «se la Euro&Promos gestisse servizi per conto della Regione e di enti regionali.
In quell’occasione - ha precisato giovedì il dem - l’assessore Roberti aveva risposto che, in base agli accertamenti effettuati, E&P non gestisce tali servizi».
Ma quelle parole non avevano soddisfatto il consigliere dem, al punto da spingerlo a procedere con ulteriori accertamenti su documenti «pubblici» e atti «alla luce del sole» e giungere, assieme agli altri esponenti di minoranza, alla mozione depositata giovedì e sottoscritta da tutti.
Il motivo della risposta «insoddisfacente» dell’assessore Roberti secondo il centrosinistra? Come riportato nella mozione e ribadito non solo da Cosolini e Bullian, ma anche dai capigruppo Diego Moretti (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto) e Rosaria Capozzi (Misto), «i rapporti del gruppo Euro&Promos con la Regione ed enti regionali evidenziano una realtà più complessa di quanto riferito in Quinta commissione», visto che «risultano servizi prestati dalla stessa Euro & Promos Fm Spa, sin dal 2018, quindi successivamente all’assunzione dell’incarico di assessore da parte di Bini, nei confronti dell’Agenzia regionale Arpa Fvg, con tre diversi affidamenti nel 2019; dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale con due affidamenti nel 2018 e nel 2019; del Cro di Aviano con uno nel 2023 e di Elettra-Sincrotrone, partecipata dalla Regione, con un affidamento nel 2019».
«Il presidente Fedriga per primo, e tutto il centrodestra, non possono mettere la testa sotto la sabbia. È ora di fare chiarezza su una situazione inaccettabile che di normale ha davvero poco e che getta ombre sulle istituzioni», è stato il messaggio posto in evidenza all’incontro di giovedì mattina, cui erano presenti anche Giulia Massolino (Patto), Laura Fasiolo (Pd), Furio Honsell (Open) e Serena Pellegrino (Avs). «Già nei mesi scorsi avevamo messo in luce che Euro&Promos Fm Spa finanzia il patrimonio, garantisce l’indebitamento e gestisce funzioni strategiche nei confronti di Euro&Promos Social Health care società cooperativa, che ha in appalto servizi dalla Regione.
Si configura quindi una conduzione di gruppo unico in cui la spa rappresenta il soggetto forte. Oggi, da un’attenta analisi e lettura di documenti pubblici, la realtà appare ancora più grave con l’evidenza che, oltre alla cooperativa, esiste, a partire dal 2018, un coinvolgimento diretto - l’affondo dei consiglieri - della spa in affidamenti da enti regionali. Senza farne una questione personale, ci rivolgiamo al presidente Fedriga perché riteniamo che questa vicenda non solo non sia risolta, ma che sia lesiva dei principi di imparzialità e della buona immagine dell’amministrazione».